“La disabilità non è pietismo e assistenzialismo, non è compassione, ma stare bene tutti insieme divertendosi”. Parole che rivelano una grinta fuori dal comune. A pronunciarle due donne da anni ‘in trincea’: Miriam Gianfagna e Chiara Di Lembo, rispettivamente coordinatrice e portavoce del Centro documentazione handicap. La loro è una sfida quotidiana: “Ci facciamo un fegato così…”, dicono. Perché Campobasso è ancora lontana dall’essere una città a misura di disabile. Lo sperimenta quotidianamente il Cdh, nato quindici anni fa da un progetto presentato dal Cnis (Coordinamento nazionale insegnanti specializzati) per far fronte ai disagi che potevano avere le persone con disabilità e le loro famiglie. Non solo centro di documentazione con una ricca biblioteca specializzata, nella sede di via Garibaldi, nei locali messi a disposizione dalla Provincia, c’è pure uno sportello informativo. Al tempo stesso, il Cdh agisce con una cooperativa, ‘Valori in corso’ per organizzare eventi socioculturali ed è presente con un ufficio di supporto per gli studenti con disabilità o dsa.

La battaglia principale riguarda i disabili che, sin da piccoli, sono calati in una realtà che non offre nulla. E’ proprio ai bambini che ha pensato il Centro documentazione handicap: a loro è rivolto il nuovo parco giochi che sarà realizzato in villa de Capoa, nell’area messa a disposizione dal Comune.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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