Scintille nell’assemblea di Federazione del Basso Molise di ieri pomeriggio, a Termoli. Il segretario Pasquale Marcantonio, il presidente dell’assemblea Vincenzo Cordisco, Antonio Sciandra e diversi dirigenti, a confronto sulla proposta di legge elettorale dei tre collegi, anzi, a discutere sul mancato recepimento da parte del governatore della Regione Paolo di Laura Frattura, che a dire dei dem bassomolisani non ha rispettato il dettato del voto approvato in assemblea regionale lo scorso 27 maggio al Macte di Termoli. Una posizione che in via informale è stata oggetto anche di uno scambio dialettico nella serata dedicata all’inaugurazione del circolo dem di Larino, tra Marcantonio e lo stesso Frattura, con quest’ultimo che seppur apparso dispiaciuto della presa di posizione federale, ha ribadito di avere gli undici voti necessari per portare al traguardo il nuovo impianto elettorale basato sul collegio unico.
Unica potenziale apertura, nel caso di un clamoroso epilogo, non si punterebbe sul doppio collegio ma sui tre proposti dal Pd Basso Molise (e non solo). Ma quanto riferito da Marcantonio non ha spento l’ardore di Sciandra, segretario del circolo di Termoli, che ha rimproverato a Frattura e anche alla segretaria regionale Micaela Fanelli la scarsa frequentazione della sede di Termoli, anche se proprio il presidente della giunta regionale era stato settimane fa in via Montecarlo, a discutere di tanti temi.
Sciandra ha rimarcato che tutte le proposte provenute dalla costa non sono mai state prese in seria e debita considerazione, non solo la legge elettorale e così ha armato una posizione di dissenso molto marcata, proponendo l’autosospensione pro tempore dagli incarichi di vertice federali. Una deriva critica sposata dal presidente dell’assemblea Cordisco, ma non da Marcantonio, che ha ritenuto in una fase ancora fluida, di spingere sull’acceleratore per non far morire la proposta sui tre collegi, salvo poi prendere decisioni solo dopo l’avvenuta approvazione della nuova legge elettorale. Tuttavia, visto che lo stesso Sciandra aveva attaccato la sterile e poco incisiva presenza sia di Marcantonio che dell’altro componente bassomolisano della segreteria Fanelli, Luca Palmisciano, si è detto disponibile a dimettersi in quella sede se esplicitamente sollecitato dalla dirigenza locale, precisando che già da parecchio tempo diserta il consesso regionale.
Insomma, Renzi ancora scorrazza sui binari, ma i fischi che ha ricevuto all’arrivo a Termoli sono simili a quelle che riecheggiano nelle orecchi dei maggiorenti del Pd molisano, che avrebbero deluso e disilluso la base e la dirigenza Pd del Basso Molise.
Emanuele Bracone

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