Enzo Colozza

Dopo 14 anni, la carovana rosa torna a transitare lungo le strade di Bojano. È la 6^ tappa del 99° Giro d’Italia, Ponte-Roccaraso. Lo scorso anno, sabato 16 maggio, invece, il giro lambì il territorio bifernino facendo tappa sul pianoro di Campitello. Era il 23 maggio 2002 quando l’ultima volta i ciclisti transitarono nel centro cittadino. Era l’85^ edizione della corsa rosa, anche in quella occasione i ciclisti, partiti da Benevento, fecero tappa sulla località turistica matesina. Per l’occasione fu istituito un traguardo volante su corso dei Pentri davanti al Municipio, ad aggiudicarsi lo sprint fu Renzo Mazzoleni della Colpac-Astro, alla media oraria di 37,976 chilometri in 3 ore 17 primi e 20 secondi, precedendo il compagno di fuga, Steve Zampieri. Al vincitore andò un assegno di 1.035 euro, mentre agli altri furono consegnati premi in denaro a scalare fino ai 100 euro al 10° classificato. Fu una splendida giornata di sole e di sport, soprattutto di festa per i bojanesi che per l’occasione si assieparono numerosi lungo gli oltre chilometri km di strade cittadine interessate al passaggio della carovana rosa. Con l’occasione gli alunni della scuola media Pallotta esposero uno striscione, ripreso dalle reti televisive nazionali, con il quale salutarono gli amici della scuola siciliana di Ispica (RG) con i quali erano gemellati.

Anche 60 anni fa a Bojano fu istituito un traguardo volante, fu in occasione della 7^ tappa del 39° Giro d’Italia, era il 25 maggio 1956, la Pescara-Campobasso con arrivo in viale Elena dove il traguardo fu sistemato all’altezza del Tribunale. A vincere la tappa fu il lussemburghese Charly Gaul che si aggiudicò anche il giro di quell’anno.

Andando a ritroso nel tempo, 80 anni fa, il 27 maggio 1936, troviamo un’altra tappa che toccò Bojano, la 9^, la Campobasso-L’Aquila, vinta dal mitico Gino Bartali che oltre ad aggiudicarsi la corsa conquistò pure la maglia rosa che conservò fino all’ultimo giorno aggiudicandosi il giro. Interessante fu la lettera dell’organizzazione inviata il 27 aprile di quell’anno al podestà del Comune di Bojano, Nunzio Paltrinieri, che di seguito riportiamo. “Ill.mo Signor Podestà del Comune di Bojano – abbiamo l’onore di portare a conoscenza della S.V. lo svolgimento del XXIV Giro Ciclistico d’Italia dal 16 maggio al 7 giugno p.v.. Come già sarà noto alla S.V. la popolare manifestazione organizzata dalla ‘Gazzetta dello Sport’, si onora da vari anni dell’alto appoggio del Governo Nazionale e delle Gerarchie, deve perciò trovare ovunque i segni tangibili dell’opera rinnovatrice del Fascismo: organizzazione perfetta, alto senso di disciplina sportiva. La nostra comunicazione, ne siamo certi, sarà dalla S.V. tenuta in seria considerazione e la S.V. vorrà fin d’ora assicurare alla classica corsa il Suo prezioso appoggio prendendo, in accordo col Segretario del Fascio e le società Sportive locali, tutti quei provvedimenti atti ad assicurare il buon funzionamento del passaggio da costì dei baldi ciclisti. Il passaggio dei corridori da Boiano avrà luogo il 27 maggio provenendo da Vinchiaturo e diretti a Rionero Sannitico. Gradiremo ricevere al più presto dalla S.V. un cortese cenno di riscontro, segnalandoci se vi siano lavori stradali in corso per la data segnata sul tratto di strada più sopra indicato, sagre, fiere, mercati od altri avvenimenti, in modo da prendere tempestivamente provvedimenti per il buon andamento della corsa. Nell’attesa voglia la S.V. gradire i nostri saluti fascisti. La Gazzetta dello Sport – Organizzazione”.

Un altro mitico Giro d’Italia che transitò per Bojano fu quello della VII edizione, era la 5^ tappa Pescara-Isernia-Boiano-Vinchiaturo-Benevento-Napoli di 312,5 chilometri del 29 maggio 1919, fu vinta dal grande Costante Girardengo che su dieci gare di quel giro, ne vinse ben sette, indossando la maglia rosa dalla prima all’ultima giornata. Fu il primo giro che si disputò dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Anche l’ultimo Giro disputato prima dello scoppio della Grande Guerra transitò per Bojano, fu la 6^ tappa disputata il 3 giugno 1914, la Bari-L’Aquila di 428 chilometri vinta da Luigi Lucotti, maglia rosa Alfonso Calzolari che si aggiudicò il Giro in quell’anno. Fu la tappa con il maggior tempo di percorrenza, 19 ore 20 primi e 47 secondi e il minor numero di corridori al traguardo finale, 8 su 81 partiti. È ricordato come il Giro più duro dell’epoca eroica del ciclismo italiano, su otto tappe ben cinque erano di oltre 400 chilometri, fu pure il Giro che segnò dal vincitore il distacco più alto sul secondo, 1 ora, 55 minuti e 26 secondi di vantaggio. Fu anche il primo Giro d’Italia disputato con classifica generale a tempi anziché a punti.

Altri tempi ed altro spirito sportivo.

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