Il calendario dice che è 26 luglio e che buona parte della stagione calda è già passata. Invece a Palazzo San Giorgio solo ora i tempi sono maturi per la presentazione del cartellone dell’estate campobassana. Il programma curato dall’assessorato alla Cultura prevede una quindicina di eventi costata complessivamente 18mila euro. Briciole rispetto ai 240mila euro del Corpus Domini. I campobassani che restano in città perché non possono andare in vacanza si dovranno accontentare.
“Quest’anno l’amministrazione ha voluto fare scelte diverse”, taglia corto l’assessora Emma de Capoa nella conferenza stampa di presentazione delle ‘Sere d’agosto a Campobasso’. “C’è un filo conduttore – spiega – e abbiamo voluto puntare a un duplice obiettivo: proporre eventi che piacciono ai cittadini e che al tempo stesso permettano alle giovani generazioni qualche elemento di riflessione su temi di dolorosa attualità come i diritti quotidianamente calpestati, il pregiudizio, il rapporto con il diverso”.
Lo spazio dedicato allo svago, che forse si addice di più all’estate, è ridotto al minimo. “Abbiamo tenuto conto del fatto che in città sono stati organizzati eventi alternativi come il Festival del teatro al quartiere San Giovanni. Invece, a settembre a Campobasso si svolgerà ‘Vivi la tua città’. Quindi – aggiunge la de Capoa – abbiamo optato per un percorso culturale”. Poi elenca le manifestazioni dell’agosto campobassano: dal 18 al 24 agosto la rassegna di cinema all’aperto dell’associazione ‘Molise cinema’ in villa de Capoa, mostre fotografiche – una dedicata alla guerra civile in Yemen, l’altra ‘Colori dell’africa’ di Awal, artista ospite dello Sprar della Provincia di Campobasso – laboratori didattici.
Ma nel cartellone compaiono anche le manifestazioni a cui il Comune ha dato un contributo e che si terranno nei quartieri della città: dalla frazione Santo Stefano a Campobasso Nord da Santa Maria de Foras fino a San Giovannello. Qui l’evento a chiusura dell’estate campobassana: il concerto di Gigione e Jo Donatello il prossimo 28 agosto che forse con la cultura – come si suol dire – non c’azzecca molto.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.