Martedì mattina la tragedia di Genova, qualche ora dopo il terremoto in Molise, fortunatamente senza conseguenze. Due eventi che hanno prepotentemente riacceso i riflettori sul tema della sicurezza. «Sono ore difficili, ore di sconcerto, di sofferenza, di nuova rabbia per l’Italia, per il suo popolo e non solo», a parlare sono il presidente del Comitato Scuole Sicure Iride Luzzi e il referente per il Molise Nicola Simonetti che «esprimono la loro piena solidarietà e disponibilità nel supportare le molteplici azioni e necessità che si dovessero presentare nei prossimi giorni, dando il proprio sostegno, appoggiando e rafforzando tutte quelle lotte per alzare la soglia di sicurezza di questo Paese ferito, e spesso distratto.
A questo, si è succeduto il risveglio, mai spento, ma solo assopito del caro terremoto. Il Molise, la sua terra, la notte tra martedì e mercoledì ha rivissuto ore di spavento per quel terremoto che resta nascosto, ma che, puntuale torna a ricordare la nostra voglia e necessità di esistere quali Comitati attivi per la sicurezza generale e nel particolare per le scuole pubbliche. Quel terremoto che torna a rafforzare, non solo i concetti, ma, ancora più forte, per costringere ad azioni concrete e non spot le Amministrazioni e gli Enti proprietari degli edifici sensibili nel metterli in sicurezza. Sicurezza, quella vera, non quella, solo, limite delle carte».
Il Comitato, poi, entra nel merito e interviene sui lavori della scuola di via Leopardi: «Lo scorso 14 agosto la stampa locale ha dato notizia della consegna e del termine dei lavori della scuola Don Milani di Campobasso – l’unica al momento a subire un sostanziale intervento di adeguamento sismico – come promessa mantenuta dal sindaco. Quelle stesse promesse che a poche ore dalla nostra lettura degli atti – ottobre 2016, dopo 9 mesi di attesa – hanno dato vita ai tanti mancati appuntamenti.Plaudiamo, certamente, all’evento ma con quali garanzie?!
Avevamo chiesto in sede di Consiglio comunale, e se ne era dato atto, all’istituzione della Carta di Identità degli edifici sensibili, all’istituzione della stessa alla quale poter accedere, tramite la pagina web istituzionale degli enti proprietari, liberamente, senza vincoli o credenziali specifiche, e senza le solite lunghe attese o permessi ed autorizzazioni. Stiamo ancora aspettando, però abbiamo la diretta web delle riunioni di Consiglio.
Avevamo chiesto, e la stessa Unimol ne ha patito la fluidità nella sua opera di studio per le vulnerabilità, ritardando oltremodo alcune risposte, l’opportunità di lettura di tutti i carteggi e certificati esistenti sulle altre scuole ed edifici adibiti, vedi anche asili nido, e per i quali ancora attendiamo risposte.
Avevamo chiesto un attento monitoraggio della situazione organica cittadina, coinvolgendo tutte le parti “scuola” – Prefettura, Direzione regionale scolastica, dirigenti scolastici, sindacati, Regione Molise, Comune e stessi comitati spontanei riconosciuti – per capire e comprendere al meglio le necessità e le emergenze, legate anche al numero decrescente degli studenti, così da analizzare priorità ed urgenze gestionali ed ambientali.
Ricordiamo alcune delle attuali criticità: asilo Via Verga, scuola Via Jezza ,Via Gorizia 0,62 grado vulnerabilità, Infanzia Via Crispi, antincendio all’Isitituto Petrone.
Ad oggi avremo all’apertura del nuovo anno scolastico la continuità sull’emergenze denunciate ed
emerse dagli ultimi studi redatti dall’Unimol. Avremo le stesse emergenze anche in numero di alunni per classe, avremo le stesse carenze antincendio e strutturali. Le stesse denunciate da anni, ormai.
Allora, cos’altro attenderci? Quali altri disservizi dovranno subire alunni, ragazzi, insegnanti, lavoratori e famiglie?
Torniamo alla consegna lavori della Don Milani.
Chiediamo, all’Amministrazione comunale, in virtù delle pregresse manchevolezze, di pubblicare l’esito della consegna lavori, l’eventuale collaudo, la relazione del Direttore dei Lavori redatta al termine degli stessi. La certificazione di vulnerabilità raggiunta, le certificazioni antincendio, l’agibilità e abitabilità, e quanto altro utile. Ci preme segnalare, persistendo ancora una scala in muratura per l’accesso e l’uscita dei bambini e dei lavoratori scolastici, che resta, esattamente in perpendicolare sulle porte di uscita e di ingresso, ora limitato, in quell’edificio adeguato, in soli 2/3 punti, 2 ricadenti sopra e sotto la scala in questione, e l’altro al piano terra fronte destro, per una fruizione di circa 360/450 bambini (20/25 per classe), esclusi insegnanti, maestranze e lo stesso personale di servizio; oltre alla mancata presenza di solette di copertura, a protezione da agenti atmosferici, sui nuovi pilastri costruiti come rinforzo alla stessa struttura.
Chiediamo, inoltre, la messa in sicurezza ambientale e sanitario del moncone dell’edificio (corpo A) lasciato e separato dalla struttura che ha subito l’intervento di adeguamento, e sul quale si è deciso di non intervenire.
Ci permettiamo, inoltre, un’analisi di congruità della spesa pubblica, in virtù di quanto speso sulla struttura in questione e sui prossimi investimenti, facendo un salto a ritroso di due anni.
Avevamo, all’epoca della prima denuncia e del primo incontro con l’Amministrazione comunale, proposto, con l’ausilio dei genitori professionisti, l’opportunità di un investimento di circa 1.200.000/1.400.000 euro, sfruttando ed utilizzando l’opportunità data dalle norme di “Partenariato Pubblico – Privato/Project Financing possibilmente di iniziativa privata, molto più rapido nelle procedure di evidenza pubblica, che avrebbero consentito, nella costruzione del modello di Ingegneria Finanziaria – funzionale alla realizzazione, tempi brevi dell’Asset Polo Scolastico. Presentando allo stesso tempo, e fin da subito, un progetto su carta. Bocciato dalla stessa amministrazione, o quantomeno non valutato positivamente. Abbiamo, poi appreso dalle dichiarazioni della stessa Amministrazione dell’idea e della proposta di costruzione di poli scolastici, ben “tre, nuovi plessi scolastici sorgeranno infatti a Vazzieri, al quartiere Cep e nell’area Via Crispi – Sant’Antonio dei Lazzari, Via Insorti d’Ungheria” però, come ogni programmazione legata ai bilanci pubblici, alle economicità pubbliche, agli investimenti di soldi pubblici, vorremmo comprendere la congruità della spesa, rispetto alla fruizione ed ai servizi offerti. Tutto questo poi in virtù di quanto già speso e programmato. Ci riferiamo agli ultimi investimenti ed a quanto messo in campo per i prossimi interventi cittadini. Durante le numerose riunioni, incontri e consigli comunali spesso si è discusso di parametrare i costi alle necessità presenti. Del resto le scelte sulla Don Milani sono state fatte in ragione proprio di queste, scegliendo l’adeguamento del corpo B escludendo il corpo A, con la conseguente non demolizione dello stesso in ragione dei costi relativi all’abbattimento e smaltimento dei materiali di risulta. L’investimento sulla Don Milani: 480.000 euro, suddivisi in 370 mila euro per l’adeguamento sismico del corpo B ed altri 110 mila euro per l’efficientamento energetico e la copertura del tetto. Ricordiamo che l’edificio ospiterà 18 classi; poi, c’è il bando di gara, CIG 74320535CD, per la costruzione della nuova scuola primaria di contrada Casale – Mascione pari a 969.500 euro, base di gara oltre ad oneri per la sicurezza pari a 25.500 Euro, che dovrà ospitare circa 80 alunni. Non le abbiamo, ma vorremmo avere le giuste competenze per capirne di più e comprendere le priorità, le scelte e la congruità degli investimenti “Scuole sicure”. Noi crediamo che, con gli stessi tempi di attesa che abbiamo avuto per ottenere l’adeguamento della Don Milani e la restante attesa che avremo per la realizzazione della nuova “Mascione”, e rispetto alla esistente criticità, se avessero praticato i nostri suggerimenti oggi, con le stesse somme, non avremmo avuto una nuova scuola, autosufficiente, ecosostenibile, sicura, e che poteva accogliere agevolmente 1000/1200 studenti. Tutto questo in virtù anche, di un decremento demografico scolastico e di un piano, ancora non adottato pienamente, di dimensionamento scolastico. Proveremo, per queste ragioni, ad ascoltare ed interpellare, per i giusti chiarimenti, i magistrati della Corte dei Conti di Campobasso. Al fine di capire, e non certo per opporre sterile resistenza alle scelte, spettanti solo all’Amministrazione, ma solo per evitare opere non terminate, costruite e subito dopo abbandonate per ragioni diverse e non tempestivamente analizzate.
Siamo certi che quanto messo in campo dagli Enti e dalle Amministrazioni in questi anni non vogliono essere risposte isolate e sufficienti alle esigenze della sicurezza e della serenità negli ambienti di lavoro solo come mera risposta a singole e personali esigenze politiche, ma i nostri Comitati, i gruppi di genitori, o anche i singoli, che si stanno battendo in questi anni per l’ottenimento degli standard minimi di sicurezza secondo le ultime Norme e Leggi, vivono in una unica missione comune che è la salvaguardia del patrimonio umano, indispensabile per dar vita e sostegno ad un Paese civile.
Convinti che un futuro migliore si costruisce adottando le migliori soluzioni tecnologiche -economiche, e questo dobbiamo e possiamo esigerlo, per i nostri figli, nipoti e soprattutto per lasciare un segno positivo del nostro transito».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.