Fuori dalla politica, è l’argomento del momento, a causa della proliferazione e della fioritura delle alghe potenzialmente tossiche. Parliamo dello stato di salute della diga del Liscione. Stamani, meteo permettendo, tecnici dell’Arpa Molise e Vigili del fuoco perlustreranno il bacino per prelevare ulteriori campioni di acqua dolce. Intanto sulla composizione organica e biologica è intervenuto l’onnipresente Giancarlo Totaro, che evidenzia come molti danni si provocano per l’uso eccessivo di detersivi e fertilizzanti. «Il ciclo dell’azoto (detersivi, fertilizzanti etc.) è molto importante e troppo spesso sottovalutato. I medici hanno un dovere in più nei confronti della protezione dell’ambiente. Ci vorrebbe un nuovo protocollo di Kyoto che ampli le limitazione oltre alla co2,anidride carbonica, anche ai derivati dell’azoto contenuti nei detersivi oltre che nei fertilizzanti chimici che producono sostanze tossiche in atmosfera ed eutrofizzazione delle acque. Tutte sostanze che negli ultimi decenni saranno certamente aumentate anche nel fiume Biferno e che vengono concentrate nel lago di Guardialfiera. La popolazione mondiale è più che raddoppiata negli ultimi 70 anni e con essa è aumentato in modo esponenziale la necessità di soddisfare le esigenze energetiche, produttive e igieniche per il mantenimento della distribuzione degli elementi chimici costitutivi del patrimonio biologico della terra. Il ciclo e la distribuzione degli elementi chimici coinvolti in questa ridistribuzione sono fondamentalmente il carbonio, l’azoto, l’ossigeno e l’idrogeno. La distribuzione e l’associazione di questi quattro elementi chimici tra la parte organica, biosfera, e quella inorganica e la sua distribuzione ha subito nel tempo una profonda modificazione a causa dell’utilizzo dei combustibili fossili per scopo energetico, fertilizzanti e detersivi che immettono quantità enormi di carbonio e azoto verso la materia vivente e verso l’atmosfera. Questa trasformazione di energia, avvenuta soprattutto negli ultimi anni determina un cambiamento atmosferico che ha evidenti ripercussioni climatiche a causa dell’effetto serra della co2, la tossicità degli ossidi di azoto, l’eutrofizzazione con le conseguenze che riguardano l’intero pianeta: mare, terra , acqua dolce, cielo, e materia organica (esseri viventi). Per più che raddoppiare la popolazione mondiale la biosfera (la vita) ha utilizzato principalmente carbonio, azoto, ossigeno e idrogeno. Da dove ha preso quelle sostanze? Dalla terra. Dove vengono smaltite le sostanze prese dalla terra e trasformate? Principalmente nell’atmosfera, influenzando il clima e la distribuzione degli elementi dell’intero pianeta, per esempio acqua, ghiaccio, terre emerse. bisogna intervenire drasticamente non solo per il ciclo del carbonio come combustibili fossili (benzine, gasolio, carbone etc.) ma è anche fondamentale intervenire drasticamente sul ciclo dell’azoto, spesso sottovalutato, con la riduzione dei consumi di detersivi e fertilizzanti. Se a questo aggiungiamo altre sostanze intrinsecamente tossiche e cancerogene varie come le diossine, gli antiparassitari, gli anticrittogamici, i derivati del benzene (vedi fabbriche chimiche del nucleo industriale di Termoli) e tanti altri allora la situazione diventa allarmante. Il ciclo del carbonio e dell’azoto sono fuori controllo e deve essere modificato nel consumo di energie fossili e di stili di vita globali con la diminuzione dell’uso di detergenti. Le nuove leggi devono provvedere ad estendere le limitazioni anche all’utilizzo dei detersivi e dei tensioattivi e non solo alle emissioni di co2 degli autoveicoli e bisogna farlo a livello globale coinvolgendo i giganti demografici in pieno sviluppo di miliardi di persone come Cina, India e continente Africano. Certo, ancora oggi la strada è tutta da percorrere. I cambiamenti climatici ed ambientali globali sono quasi tutti di origine antropogenica ed è oggi evidente che la cosa che unisce tutti i popoli al mondo è l’atmosfera ed il ciclo dell’acqua. L’atmosfera e l’idrosfera riguardano tutti, sono indivisibili e superano confini geografici e politici. L’inquinamento non è di chi lo produce ma inevitabilmente riguarda tutti e non solo gli viventi ma anche tutte le generazioni future. Le scelte di politica ambientale di oggi ricadranno sulla vita di molte generazioni che seguiranno la nostra».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.