Termina l’incubo acqua non potabile a Termoli e per gran parte del basso Molise, per fortuna. Sono stati pronti alle 13 i risultati delle analisi compiute sui prelievi di campioni di acqua potabile effettuati venerdì nelle condotte di ben 9 comuni del Basso Molise dai tecnici dell’Arpam. Per fortuna, 9 realtà su 10 hanno rivelato la potabilità delle acque e si tratta di Termoli, Montenero di Bisaccia, Petacciato, Ururi, San Martino in Pensilis, Campomarino, Portocannone, San Giacomo degli Schiavoni e Guglionesi. Controlli sull’acqua destinata al consumo umano, in riferimento alla richiesta Sian (Asrem) n. 88 del 18.05.2018, con le analisi effettuate presso i punti individuati che hanno dato esito di conformità ai limiti previsti dal D.Lgs 31/2001.
Unico neo, quello di Larino, con entrambe le campionature a evidenziare presenza in eccesso di batteri coliformi ed escherichia coli. Sulla base di quella che sarà la nota dell’Asrem, si è potuto procedere all’ordinanza di revoca dell’acqua non potabile a Termoli, mentre a Larino percorso inverso.
Immediata la presa d’atto del Comune di Termoli sull’esito delle analisi effettuate dall’Arpa Molise sui campioni di acqua prelevata in cinque punti distinti della città. «In seguito alla richiesta di questa amministrazione e dell’autorità competente Asrem, sono state effettuate le analisi sull’acqua delle condotte idriche di Termoli. Le analisi evidenziano che i parametri chimici e batteriologici sono entro i limiti. Pertanto in queste ore il sindaco sta provvedendo a revocare l’ordinanza che impediva l’uso dell’acqua a fini potabili. «Ringraziamo l’Asrem e l’Arpa – ha dichiarato il sindaco Sbrocca – per la velocità con cui hanno provveduto a predisporre a fare le analisi e le valutazioni di contesto».
Tempo qualche ora, dopo il primo pomeriggio, puntuale è arrivata l’ordinanza di revoca dell’acqua non potabile.

Ma a Termoli la critica è viva e l’incognita riguarda anche la Crea

Come è certo che ogni anno arriva il Natale, così è certo che periodicamente i cittadini di Termoli e dei Comuni del Basso Molise rivivono periodicamente “l’incubo acqua”. Cittadini costretti a subire nuovi e gravi disagi, messi di nuovo alla prova di pazienza a causa dell’acqua potabile, bene di primaria necessità. L’ultimo evento è di pochi giorni fa, a causa della manutenzione al torrino di presa dell’impianto di potabilizzazione del Liscione, programmato da Molise Acque, con l’inevitabile interruzione, di un giorno, del regolare flusso idrico ai 10 Comuni a valle della diga. Si è ripetuto quanto accaduto nell’autunno del 2000 per l’alluminio, nel 2010 per i trialometani, e l’ultima nel novembre 2015 con l’interruzione totale, per molti giorni, della fornitura di acqua e l’indisponibilità dell’uso persino per i servizi igienici, a causa dei cloriti. In questo ultimo evento però, non tutti i cittadini del basso Molise hanno subito gli stessi disagi. Per i cittadini di Termoli i disagi sono stati maggiori, essendosi protratti anche dopo che, terminato l’intervento di manutenzione, il flusso è tornato normale. Ciò è dipeso dall’ordinanza di divieto a uso potabile dell’acqua, consentendo il solo uso igienico, emessa solo dal Sindaco di Termoli. I Sindaci degli altri nove Comuni interessati si sono limitati a recepire l’annuncio emesso da Molise Acque, come eventuali possibili disagi prodotti dall’interruzione del flusso idrico.
Per tanto, mentre nei nove Comuni alla ripresa del normale flusso idrico i disagi sono terminati, per Termoli invece per annullare gli effetti dell’ordinanza emessa occorre attendere le certificazioni da parte delle autorità sanitarie, con la rispondenza dei parametri chimici e microbiologici ai limiti di legge (D.Lgs 31/2001) per l’utilizzo dell’acqua per gli usi umani. Essendo l’acqua fornita a tutti i Comuni la stessa, questa discordanza, lascia credere che i termolesi sono “fortunati” ad avere un sindaco “zelante”, a differenza dei cittadini degli altri Comuni interessati. Si può anche pensare che la scelta del Sindaco Sbrocca è stata dettata dalle comunicazioni della Crea, soggetto gestore del servizio idrico integrato. La Crea dopo un primo comunicato che rassicurava ed escludeva i disagi avendo i serbatoi capacità di sopperire al mancato flusso per diversi giorni, ha emesso un secondo comunicato, precauzionale, drammatizzando l’evento, con possibili ed eventuali infiltrazioni nelle condotte idriche comunali. Nel considerare un rapporto non più collaborativo tra l’amministrazione Sbrocca e la Crea, si può pensare che l’ordinanza emessa è a carattere precauzionale. Soprattutto dopo la sentenza del Tar che mette fine il rapporto al 30 giugno 2018. Non sono più consentite più altre proroghe al contratto per il servizio idrico integrato, che la stessa Crea da tempo rifiuta di accettare. A seguito di questo il Sindaco Sbrocca è consapevole dell’aggravarsi delle criticità del servizio fognatura e depurazione, ciò è dimostrato anche dagli atti delle strutture tecniche Comunali, palesando le conseguenze negative sulla prossima stagione balneare. Se a questo si aggiungono le altre criticità, nonché la perdita, dopo 15 anni, della “Bandiera Blu”, sarebbe opportuno che Sbrocca & Co alzassero “Bandiera Bianca”, dimettendosi. Termoli fino alle nuove elezioni della primavera 2019 sarebbe guidata da un Commissario Prefettizio, che pur non avendo poteri miracolosi per risolvere le criticità denunciate, potrà meglio affrontare le problematiche ambientali con gli enti e autorità pubbliche di controllo, e giungere a possibili soluzioni, se pur provvisorie. In tanto anche l’ultimo triste evento dell’acqua potabile è utile per “rinfrescare la mente”, all’intera classe dirigente, soprattutto ai Sindaci del basso Molise, dell’importanza che riveste il completamento dell’Acquedotto Molisano Centrale, consentendo anche ai cittadini di questo territorio di beneficiare delle ottime acque sorgive del Matese. Questa Opera è stata programmata alla fine degli anni 70, da una classe dirigente “illuminata”, iniziata nel 2007 e doveva essere completata nell’estate del 2012, a seguito di perizie di variante dei lavori, ad oggi risulta ancora incompiuta.
I cittadini del basso Molise continuano a sorbirsi solo annunci “strombazzati”, l’ultimo quello dell’ex consigliere regionale Ciocca con l’ultimazione dei lavori e la fornitura di acqua di sorgente anche per i cittadini del basso Molise, nella primavera dello scorso 2017. Nulla di più falso!
Ad oggi i cittadini di Termoli e dei Comuni del basso Molise continuano ad utilizzare l’acqua potabilizzata dall’impianto del Liscione, e subire i soliti disagi. Questo non può che farci gridare con forza: ora basta!»

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