Le condizioni del mare non sono state delle migliori, ma la tradizione è stata rispettata. La statua di San Basso è uscita ugualmente in mare sul peschereccio Pegasus e la festa è potuta cominciare. Non prima però della Santa messa in cattedrale e della processione che dalle vie del borgo è giunta al porto. Per San Basso saranno tre giorni di grande richiamo tra fede e tradizione ma il momento più sentito è stata sicuramente la processione in mare. Breve per le condizioni meteo ma ugualmente dal sapore speciale. Sul Pegasus non sono mancate diverse autorità anche se erano state invitate sul Nuovo Trenta Carrini così come prevedeva il copione.
Tanta gente in banchina è dovuta rimanere sulla terraferma, per due motivi. La mancanza di posti sulle imbarcazioni e per il mare grosso che ha spinto i più deboli di stomaco a restare con i piedi per terra. Breve la navigazione, i pescherecci hanno seguito il Pegasus fuori dal porto della città adriatica ed hanno virato verso il lungomare nord Cristoforo Colombo. Ma il viaggio è stato molto breve a causa delle onde che non consentivano una corretta navigazione. A quel punto i pescherecci si sono fermati ed il vescovo Gianfranco De Luca ha riunito tutti in preghiera prima di gettare in mare con l’aiuto del sindaco Angelo Sbrocca e del personale della Capitaneria di porto la corona di fiori in onore del Santo venuto dal mare. Ma proprio le onde hanno fatto in modo che la corona di fiori cadesse in mare rovesciata ma subito, grazie all’interno di un altro equipaggio della Guardia costiera la situazione è stata risolta. Capovolta la corona la festa è potuta riprendere ed i pescherecci hanno fatto rientro in porto. E’ stata la prima volta per il presidente della regione Donato Toma, prima volta però solo in veste istituzionale perché Toma in passato non è mancato alla regata in mare in onore di San Basso. «Come presidente – ha detto Donato Toma – è la prima volta, come cittadino molisano no. Perché la festa di San Basso è una tradizione di tutto il Molise e non solo dei termolesi. San Basso è stato inserito tra gli eventi da sostenere, lo abbiamo fatto in giunta. C’è un finanziamento pari al 50% delle spese sostenute. Termoli è la nostra perla dell’Adriatico insieme a Campomarino, Petacciato e Montenero. Tutte i nostri centri devono essere valorizzati. Una notizia che vi do è che il porto di Termoli sarà inserito a breve nella Zona Economica Speciale pugliese». Con il presidente della regione c’era anche il sindaco della città adriatica Angelo Sbrocca ormai “navigato” della manifestazione. «Termoli è una città in festa – ha detto Sbrocca -, una tradizione antichissima che non si esaurirà mai. Per me è la quinta volta come sindaco in processione in mare. E’ un Santo compatrono di Termoli molto sentito dalla marineria e dai cittadini della città. Ha una valenza doppia e una parte istituzionale, è il santo dei cittadini e dei devoti. Siamo qui per festeggiare nuovamente nonostante il mare mosso, la città ed il porto sono pieni di gente. Turisti e termolesi si uniscono in questa tradizione». Non poteva mancare il vescovo della diocesi di Termoli e Larino monsignor Gianfranco De Luca a bordo con don Gabriele Mascilongo.
«è il popolo che sente in queste manifestazioni la sua identità – ha detto il vescovo De Luca -. La memoria va tenuta viva nell’affondare nel senso profondo del significato di questa festa, è fondamentale anche per me richiamare questo radicamento in Cristo. Se si riscopre questa realtà e si vive intensamente, significa che è sempre più viva e più piena».
La festa di San Basso però è principalmente per i pescatori, per coloro che vivono e convivono con le insidie del mare per lavorare e portare a casa lo stipendio. Il loro è un legame indissolubile con il Santo. Lo ribadisce anche l’armatore Antonio D’Ippolito proprietario del Pegasus che quest’anno ha vinto il sorteggio per portare in mare il Santo dopo tre anni. «Purtroppo – ha detto Antonio D’Ippolito – il tempo non è stato clemente e abbiamo deciso di fare un giro breve perché la gente ha iniziato a sentirsi male. Ci siamo subito girati. Per noi portare il Santo è una grande responsabilità e un grande onore. Chi è salito per la prima volta il maltempo ha fatto capire quanto è duro e faticoso il nostro lavoro. Adesso saliranno le persone a bordo per salutare il Santo, noi pranzeremo a bordo con le famiglie e festeggeremo fino a tarda sera». Prima del rientro in porto anche il comandante della Capitaneria di porto Francesco Massaro ha voluto esternare la sua soddisfazione per la regata riuscita anche in condizioni proibitive. Anche per Massaro è stata la prima volta. «La manifestazione – ha detto il comandante Massaro – si è svolta con un po’ di mare, abbiamo fatto una breve processione ma era doveroso uscire in mare per tutta questa gente e per il Santo. Questa è una cornice unica in quanto ad organizzazione, pescherecci, unità da diporto e gente che segue questa tradizione». Insieme ai pescatori sono i giovani a divertirsi tutto il giorno per ricordare San Basso. In tanti hanno affollato i pescherecci con maglie commemorative. Dopo la processione in mare tutti al bar del porto a cantare e ballare fino al tardo pomeriggio.
Stasera, spazio ai fuochi.

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