Da non crederci. Ormai alle battute finali del procedimento amministrativo relativo al progetto Mobilità Sostenibile, alias Grande Scempio, scopriamo che i 5 milioni di finanziamento del tunnel da parte del Fondo sviluppo e coesione (FSC) 2007-2013 non sarebbero ancora stati assegnati all’opera ed anzi che rischierebbero di essere definitivamente cancellati, in quanto il Comune di Termoli non avrebbe prodotto tutti i documenti richiesti per la definizione della pratica.
La novità – se si può chiamare così una faccenda che, come vedremo, risale al 2015 – verrebbe dal Servizio Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Molise, che nella precedente legislatura si chiamava Servizio Viabilità, il quale avrebbe di recente fatto presente al sindaco di Termoli ed al RUP (responsabile unico del procedimento) che l’Amministrazione comunale non avrebbe ancora fatto pervenire tutti i documenti necessari all’attribuzione del finanziamento; documenti il cui invio è stato sollecitato dal Servizio Viabilità nientemeno che il 1° dicembre 2015, ricevendo il successivo 22 dicembre solo una parziale risposta, insufficiente a completare l’istruttoria per la concessione del finanziamento.
Torniamo indietro nel tempo alle fasi iniziali della vicenda. Il 25 settembre 2014 la Giunta comunale emana la delibera n. 245, con la quale autorizza gli uffici tecnici competenti ad avviare un confronto concorrenziale per la realizzazione, in finanza di progetto: (1) di un parcheggio multipiano sotto piazza S. Antonio; (2) del recupero del parcheggio multipiano (in abbandono) sito nell’adiacente area del Pozzo Dolce; (3) di «un collegamento viario alternativo con il lungomare nord», formula fumosa che, con il senno di poi, contiene l’aggancio tra il tunnel e quello che, partito come parcheggio pubblico multipiano interrato, diventerà un complesso edilizio polifunzionale di 115.500 metri cubi. Il 30 dicembre 2014 la Giunta regionale emana la delibera n. 712, che – su domanda del Comune di Termoli – include tra i progetti finanziabili tramite il FSC 2007-2013 la realizzazione di un «tunnel per il raccordo stradale tra il porto di Termoli e lungomare C. Colombo», preventivando un finanziato di 5 milioni di euro.
All’indagine di mercato per la realizzazione in finanza di progetto del parcheggio risponde solo l’impresa De Francesco Costruzioni srl, che quantifica il costo dell’opera in 10 milioni. L’Amministrazione comunale – siamo al 13 maggio 2015 – ritiene l’offerta soddisfacente per quanto riguarda il parcheggio, ma non per il «collegamento viario alternativo con il lungomare nord», dove l’impresa ha ipotizzato un sovrappasso pedonale che, scavalcando l’inizio di via Cristoforo Colombo, metta in comunicazione il Paese Vecchio con l’area pedonale del centro novecentesco. Intanto l’Amministrazione comunale dà mandato al dirigente del Servizio Lavori Pubblici di sviluppare internamente il progetto di un tunnel di raccordo stradale tra il porto ed il litorale nord; progetto che viene approvato in linea tecnica con delibera della Giunta comunale n. 161 del 25 giugno 2015, con un preventivo di spesa di 11 milioni.
A questo punto la Giunta comunale unisce i due progetti, che vuole portare a casa senza spendere un centesimo, realizzandoli in finanza di progetto e conservando il finanziamento di 5 milioni del FSC. Con la delibera n. 196 del 25 luglio 2015, la Giunta comunale propone alla Regione di «rimodulare» (così si esprime la delibera) il progetto del tunnel fondendolo con quello del parcheggio, realizzando il tutto in finanza di progetto, al costo complessivo di 15 milioni, di cui 5 a carico del FSC e 10 coperti dal promotore della finanza di progetto. Siamo nel pieno dell’estate, ma la Giunta regionale (all’epoca guidata dall’arch. Frattura) non perde tempo ed il 3 agosto, con la delibera n. 417, approva la proposta della Giunta Sbrocca.
Ma non tutto fila liscio. Anche l’Agenzia per la coesione territoriale, che è l’organismo centrale di controllo dell’erogazione del FSC, non è in vacanza ed il 7 agosto scrive alla Giunta regionale, sollevando alcuni rilievi sulla delibera 417/2015, tra le altre cose si chiede di chiarire se la «rimodulazione» vada intesa o meno come una riprogrammazione del finanziamento sul complesso tunnel più parcheggio, il che comporterebbe una nuova istruttoria. Il 7 settembre 2015 la Giunta regionale riscontra i rilievi mossi dall’Agenzia per la coesione territoriale ed emana la delibera n. 478, con cui corregge la sua delibera 417/2015, dichiarando che il parcheggio pubblico multipiano è soltanto una integrazione, cioè un’aggiunta, al tunnel e che «rimodulazione» sarebbe un termine ingegneristico (sic!), ma che non è richiesta alcuna riprogrammazione dei 5 milioni del FSC, che restano attribuiti al solo tunnel.
La vicenda dei 5 milioni del FSC sembra così appianata, ma – come si è detto all’inizio – apprendiamo che la relativa istruttoria è ferma a dicembre 2015, per l’incompletezza della documentazione che il Comune di Termoli avrebbe dovuto produrre. Sembrerebbe un problema da poco, risolvibile raccogliendo un po’ di carte dimenticate per incuria, e invece non lo è.
Il problema sostanziale sta nel fatto che il tunnel più parcheggio del 2015 ha poco da spartire con lo sviluppo che il progetto ha avuto in seguito. Il parcheggio pubblico è diventato un enorme complesso edilizio polifunzionale, che ha fatto salire i costi preventivati prima a 19 milioni ed infine a 20 milioni; ma a cambiare radicalmente è stato anche il tunnel. In sede di Conferenza di servizi decisoria – indetta dal Comune di Termoli il 26 luglio 2017 – il progetto di tunnel del 2015 (andato a gara ed approvato dalla commissione giudicatrice nel 2016) è stato inopinatamente sostituito da un nuovo progetto, radicalmente diverso, sia per le caratteristiche strutturali e dimensionali che per le modalità di costruzione. Il tunnel 2015 prevede un’altezza, dalla sede stradale all’intradosso, di 7,40 metri e la sezione trasversale della galleria a calotta (arco in alto, sostenuto dai piedritti verticali, incatenati al sottostante arco rovescio), fatta eccezione per il tratto sotto la Torretta Belvedere, dove l’altezza è ridotta a 5,50 metri e la sezione è rettangolare. Il tunnel 2017 è alto 5,50 metri, ridotti a 5 sotto la Torretta Belvedere, e la sezione trasversale è tutta rettangolare. Quanto alle modalità costruttive, il tunnel 2015 prevede la realizzazione in galleria, tranne che per il tratto che precede e segue la Torretta Belvedere, da realizzare a cielo aperto; il tunnel 2017 verrebbe realizzato tutto a cielo aperto, scavando lungo via Aubry e via Roma una trincea profonda fino a 12 metri e larga altrettanto.
Se il tunnel 2015 è tutta un’altra cosa rispetto al tunnel 2017, che senso ha completare la documentazione per l’accesso al finanziamento del FSC del tunnel 2015 se esso è stato accantonato? Secondo logica, andrebbe chiesta la riprogrammazione dei 5 milioni del FSC dal tunnel 2015 al tunnel 2017, presentando per intero la nuova documentazione tecnica.
Intanto il Servizio Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione, con una lettera inviata il 2 ottobre al sindaco ed al RUP, avrebbe sollecitato l’invio dei documenti mancanti e avrebbe avvertito che i termini per la rendicontazione dell’intervento sono fissati al 31/12/2018 e che, dopo il completamento dell’istruttoria e la sua approvazione da parte del CTAR (Comitato tecnico amministrativo regionale), un eventuale sforamento dei tempi sarà possibile solo dopo la formale approvazione del finanziamento e con il consenso del Presidente della Giunta regionale, dell’assessore regionale ai lavori pubblici e del Direttore del Servizio Coordinamento FSC.
Ciro Stoico
Pino D’Erminio

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