E’ ‘braccio di ferro’ tra la proprietà ed i lavoratori del Carsic di Venafro. L’Istituto di riabilitazione, infatti, a seguito dello sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil di categoria per venerdì, ha inteso precettare tutto il personale. Dunque, secondo il turno ordinario stabilito per il mese di febbraio, gli 89 dipendenti arruolabili dovranno recarsi al lavoro al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza. Nel corso dell’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’azienda, rappresentata dal direttore sanitario Gennaro Ascierto e da Evenzio Fanti, sono stati sviscerati i numeri del Carsic che, ricordiamo, da due mesi non paga gli stipendi. Dal vertice si è così appreso che il personale in forza all’Istituto di riabilitazione ammonta a 116 dipendenti più 7 consulenti medici per un totale di 123 unità a fronte di 144 utenti. Però, dell’intera forza, oltre venti persone sono assenti, chi per malattia, chi per maternità, chi perchè fuori turno e chi in congedo o altro. A conti fatti, l’azienda può contare su 89 lavoratori, i quali sono stati tutti precettati dalle ore 24 del 7 febbraio alle ore 24 dell’8 febbraio, giorno dello sciopero generale indetto da Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Fpl. Tra le altre cose, è inoltre emerso che sono 120 i posti letto accreditati con il sistema sanitario regionale a fronte invece di una ospitalità attuale di 144 pazienti, quindi con 24 unità in surplus che probabilmente l’Istituto di riabilitazione provvederà a dimettere entro breve tempo. In ogni caso, i lavoratori vogliono vedersi corrispondere le mensilità arretrate e con ogni probabilità venerdì incroceranno le braccia per dare un segnale forte alla proprietà.

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