Caro direttore, sono passato di recente a tarda notte in via Garibaldi a Campobasso e ho notato, lungo una scalinata e dinanzi ad alcune abitazioni, una coperta di vomito e di bottiglie. Meno recentemente ho visto lo stesso spettacolo in via de’ Ferrari. La visione non è particolarmente piacevole, quindi evito di inviarle le foto. Con molto rammarico ed altrettanto disappunto devo constatare che in città si sta ampiamente sottovalutando il problema, che in realtà ne racchiude più d’uno. Si parte dal degrado cittadino e dal disturbo della quiete pubblica (normato dal codice penale) all’uso sballato del tempo fatto da buona parte della nostra gioventù alla mancanza di criterio nel dare licenze commerciali alla presenza fin troppo timida di parrocchie e programmi di costruzione del giovane a 360 gradi. I temi li ho buttati lì perché chiunque si interroghi seriamente su quello che si vuole per la propria città e per i propri figli, poi occorre un dibattito lungo ore per sviscerarli nella loro completezza. Pensiamoci bene: questi saranno i cittadini del domani, chi chiameremo se abbiamo bisogno di un lavoro idraulico o di una consulenza medica, coloro i quali affideremo la formazione culturale dei nostri figli. Non occorrono altre parole, bisogna semplicemente fermarsi tutti e cambiare passo se si vuole una città diversa, che possa fregiarsi del titolo di “moderna” non contando i propri pub, ma i luoghi dove si mettono i tasselli morali, spirituali, culturali di quel grande puzzle che si chiama essere umano. Distinti saluti, Antonello Tebano

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