La giornata è cruciale. A Roma lo spiraglio sul governo nazionale, la conferma del rapporto politico diretto con Matteo Salvini e anche però del limite oltre il quale M5S non può andare: sì all’appoggio esterno di Forza Italia – considerata ora «non ostile» – ma al tavolo con Berlusconi no. Il contratto per il governo, dice Luigi Di Maio uscendo dall’incontro con la presidente del Senato Casellati, lo firmo solo con Salvini.
A Campobasso, invece, le ultime ore di campagna elettorale per le regionali. Il capo politico del Movimento torna oggi pomeriggio per la chiusura accanto ad Andrea Greco. A Termoli in piazza Monumento alle 18, a Campobasso alle 20.30 in piazza Municipio. Insieme a lui Di Battista e, nel capoluogo, anche Taverna e Castaldo. Ultime ore e ultimo sforzo: il Molise può diventare la prima regione ‘a 5 Stelle’ d’Italia.
Con Primo Piano, Di Maio ragiona – nello spazio rubato a una giornata campale – del Molise, di Greco finito sulla graticola per i trascorsi criminali di uno zio. E anche del governo nazionale.
Che Molise ha trovato Luigi Di Maio nelle tante iniziative a cui ha preso parte in questi giorni?
«Un Molise che ha voglia di riscatto, che vuole rialzare la testa e liberarsi dal peso di una politica che lo ha umiliato e tenuto immobile per troppi anni. Un Molise che chiede e merita un futuro come si deve. Lasciatemi dire: il Molise esiste eccome, ed è bellissimo».
Alle politiche il Movimento qui ha ottenuto il 45%: Andrea Greco e la squadra hanno fatto una campagna elettorale da favoriti per le regionali.
«Alle politiche del 4 marzo scorso i cittadini hanno dato un chiaro segnale: hanno espresso la loro sfiducia nella vecchia classe politica ed hanno visto nel Movimento 5 Stelle l’unica forza credibile che in questo momento può davvero dare all’Italia un governo del cambiamento e le risposte che gli italiani attendono da troppi anni. Sappiamo che la partita delle regionali ha regole diverse, ma il messaggio che diamo ai molisani è lo stesso: vogliamo migliorare la vostra qualità della vita, vogliamo mettere al centro i bisogni della gente e non quelli della politica».
Il vostro candidato governatore è stato attaccato ed è finito anche sulla stampa nazionale per i guai giudiziari che hanno riguardato una parte della sua famiglia. Pd e Forza Italia hanno chiamato in causa pure lei, chiedendole di esprimersi.
«Andrea è completamente estraneo a fatti che sono avvenuti addirittura prima che lui nascesse. E la sua famiglia è vittima di quegli avvenimenti. Anzi, voglio esprimere ad Andrea la mia solidarietà per l’attacco che ha subito ingiustamente».
Parliamo del governo di questa regione. Un programma in dieci punti, più uno e cioè l’abolizione dei vitalizi e il taglio dei costi della politica. Chi o cosa garantisce ai molisani, che vi hanno consegnato nelle urne del 4 marzo molta rabbia e anche tanta speranza, che farete quel che oggi dite?
«La garanzia sta in ciò che abbiamo fatto e dimostrato finora: abbiamo sempre mantenuto le promesse fatte ai cittadini, a cominciare dal taglio dei nostri stipendi. Non dimentichiamo che i nostri consiglieri regionali in Molise in 5 anni hanno accantonato oltre 560mila euro, soldi finiti alle piccole imprese, alle scuole, ai cittadini colpiti da frane e terremoti. E le do una buona notizia: i vitalizi degli ex parlamentari hanno i giorni contati, perché alla Camera, grazie al nostro Presidente Roberto Fico e al nostro questore Riccardo Fraccaro, è già partita l’istruttoria per abolirli».
Il sistema è diverso dal Rosatellum e le regionali sono ‘elezioni di prossimità’ rispetto alle politiche: il consenso tiene conto di molte variabili. Perché pensate di potercela fare avendo una sola lista contro nove o cinque?
«Perché i cittadini sono stanchi di questa politica che fa solo i propri interessi, hanno capito che quelli che si propongono come nuovi, ma che governano questa Regione da 20 anni, hanno come unico obiettivo quello di mantenere il loro potere e di continuare a fare la politica che hanno sempre fatto. E sono stanchi di ammucchiate nate solo per vincere le elezioni e che il giorno dopo si sciolgono come neve al sole, basta vedere cosa è successo in Sicilia».
La sanità è il nervo scoperto in Molise, e non solo qui. Qui i privati sono ‘ingombranti’ ma erogano pure prestazioni d’eccellenza e creano mobilità attiva. Il Movimento spaventa quel mondo. È una paura immotivata?
«Noi abbiamo il dovere di gestire la cosa pubblica e di ridare quindi dignità ad una sanità pubblica che in questa regione è stata letteralmente sventrata. Ben vengano le eccellenze del privato, ne siamo fieri, ma noi abbiamo il dovere di garantire una sanità pubblica di qualità, affinché anch’essa garantisca eccellenze e quindi la migliore assistenza sanitaria possibile ai cittadini»
Restiamo sulla sanità. Rispetto a un budget che non può soddisfare tutte le esigenze del Molise, come immaginate di migliorare il sistema sanitario regionale?
«Dobbiamo garantire, innanzitutto, i Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr) e riformulare la rete delle malattie tempo dipendenti. Inoltre, dobbiamo tornare ad investire su un organico ormai carente».
Per i molisani che votano 5 Stelle è probabilmente importante capire cosa ha in mente Di Maio per il governo: Lega o Pd?
«A noi interessa far partire un governo del cambiamento, l’Italia non può aspettare ancora, sentiamo la responsabilità di metterci subito al lavoro e fare ciò che più ci sta a cuore: aiuti alle famiglie che fanno figli, reddito di cittadinanza che serve a dare lavoro a giovani e meno giovani, abolizione di 400 leggi che rendono un inferno la vita alle imprese, stop al business dell’immigrazione e una seria lotta alla corruzione. Ci interessano i temi, per questo in mancanza di numeri per governare da soli, abbiamo proposto, a Lega e Pd, un contratto alla tedesca dove si mettono nero su bianco le cose da fare per i cittadini e i tempi in cui realizzarle. E abbiamo creato un comitato scientifico presieduto dal prof Giacinto Della Cananea che ha il compito di studiare i programmi politici di queste forze e individuare le basi per poter scrivere questo contratto. Vedremo gli sviluppi di questi giorni, ma siamo fiduciosi che questo governo del cambiamento possa partire al più presto».
rita iacobucci

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