Ventimila over 80 e 8mila persone fra i 60 e i 79 anni che soffrono di patologie per le quali è raccomandata: è di almeno 28mila unità, considerando che tanti ospiti delle rsa sono già compresi negli over 80, la nuova platea cui è destinata la quarta dose di vaccino anti Covid.
Ma il numero delle dosi fin qui somministrate, ieri sera 430, dà l’idea di quanto la nuova fase della campagna di immunizzazione sia di fatto ferma. Come ha denunciato la Fondazione Gimbe qualche giorno fa nel suo monitoraggio indipendente.
Per over 80, 60-79enni fragili e ospiti delle rsa si tratta del ‘second booster’, mentre prima la quarta dose è stata offerta ai soggetti che hanno il sistema immunitario compromesso da malattie o terapie (fra loro pazienti oncologici e trapiantati). Per loro si tratta in realtà della terza dose perché il ciclo vaccinale primario si compone di due dosi più un rinforzo . Questo perché sono considerate le più fragili in caso di contagio Covid. E purtroppo fra i decessi di queste ultime settimane ce ne sono numerosi di persone con gravi patologie associate, così come pure fra i ricoveri.
Nonostante questo, i numeri parlano chiaro: finora rispetto alla quarta dose prevale la diffidenza. Per gli immunocompromessi (3.300 in totale), l’Asrem ha fatto ricorso per alcuni giorni alla chiamata attiva attraverso sms: una convocazione presso un centro vaccinale, che troppo spesso però è rimasta senza seguito. Pochissime le prenotazioni, inoltre, dopo l’ampliamento della platea. In via Petrella non escludono di ricorrere, dopo aver atteso qualche altro giorno dopo le festività, anche in questo caso alla chiamata attiva almeno per gli over 80.
In autunno, hanno già anticipato il ministro della Salute e le altre autorità sanitarie, sarà somministrata a tutti una quinta dose, aggiornata per coprire le principali varianti Omicron in circolazione. Probabilmente, allora, in molti si chiedono se abbia senso e se sia efficace una nuova dose non aggiornata.
Per chi fa la quarta dose oggi, ha confermato a Repubblica il direttore dell’Agenzia italiana del farmaco Nicola Magrini, è previsto anche il richiamo annuale in autunno. Magrini, in base ai dati di Israele, ha aggiunto: «Con la quarta dose gli anticorpi tornano ad aumentare oltre i livelli della terza» e che questo vaccino «ha un’ottima capacità di prevenire le forme gravi, misurate in ricoveri, terapie intensive e decessi».

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