Il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio ha preso l’impegno di verificare, nel giro di qualche giorno, con il presidente nazionale della Croce Rossa Francesco Rocca se è anche attuale l’interesse per la realizzazione di un centro logistico e di formazione per i volontari nel villaggio temporaneo di San Giuliano di Puglia. Se sarà confermato quanto formalizzato quasi quattro anni fa attraverso un’intesa raggiunta con il Comune, si tratterà di premere sull’acceleratore e concretizzare l’iniziativa inserita fra gli interventi del Cis Molise.
Sarebbe una destinazione quasi naturale per l’insediamento abitativo che ospitò gli sfollati dopo il tragico sisma del 31 ottobre 2002 in cui la rete dei volontari fu preziosa e determinante. Curcio ha visitato la struttura, ridotta purtroppo malissimo, dopo aver partecipato alle commemorazioni per il ventennale del sisma e del crollo della scuola Jovine. Ad accompagnarlo, l’ex sindaco Luigi Barbieri poiché l’attuale primo cittadino era ancora impegnato con gli organi di informazione dopo la cerimonia al parco della memoria. Curcio ha voluto rendersi conto di persona dell’enorme potenziale del sito e ha potuto anche constatare lo stato disastroso in cui si trova. Esprimendo anche lui rammarico, riferisce Barbieri, e prendendo quindi a cuore l’ultima iniziativa avviata con la Cri.
Chiuso dal 2011, quando le ultime famiglie rientrarono nelle nuove case in paese, l’amministrazione di Barbieri ha provato a modificarne la destinazione in modo da trovare chi lo gestisse e quindi manutenesse e controllasse. «Per le casse di un piccolo ente è impossibile far fronte a quei costi. Inoltre, se non si definisce una presenza fissa, sarà sempre vandalizzato», commenta l’ex primo cittadino. Uno dei suoi ultimi atti, dopo che era svanita l’ipotesi di realizzare un centro di accoglienza per migranti vagliata dal ministero dell’Interno, fu la firma di un protocollo con la Cri. Che nel centrosud non ha un polo come quello di Bresso, in provincia di Milano e quando addestra i volontari è costretta ad affittare alberghi, edifici privati. In quella che fu la seconda San Giuliano avrebbe spazio e locali idonei. A suo carico sarebbero tutti i costi, unica condizione posta per l’accordo: che la struttura venga prima rinnovata e riqualificata. Per questo il Comune chiese e ottenne il finanziamento di 5 milioni di euro nell’ambito del Cis. Ad aprile Invitalia, soggetto attuatore del Contratto di sviluppo, ha aggiudicato al raggruppamento Exup, Tps Ingegneria e Ingegner Giuseppe Di Giannandrea (di Umbertide e Teramo) la progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi da realizzare. Ora si tratta di stringere i tempi per evitare di vanificare, vent’anni dopo, un intervento imponente. Per i costi, certo, ma anche per il suo significato.
r.i.

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