C’è un primo campanello d’allarme nelle verifiche che la Regione sta portando avanti sul territorio per capire se le dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone corrispondono ad una orrenda verità e dunque anche nei campi del Molise sono interrati rifiuti tossici. L’assessore all’Ambiente, Vittorino Facciolla, ha informato il Consiglio regionale nell’ambito del dibattito sull’ordine del giorno presentato dagli esponenti grillini Federico e Manzo (documento poi approvato) che i droni utilizzati dall’Arpa – che sta compiendo i rilievi per la task force insediata dalla giunta di via Genova – hanno individuato un’area del Venafrano in cui si evidenzia “attraverso la sovrapposizione delle mappe una modifica del territorio, piccola ma che inevitabilmente deve essere oggetto di indagine più accurata”. Impossibile dire che di sicuro ci sono sostanze nocive nascoste in quell’area. Impossibile affermare anche il contrario. “Dobbiamo andare a fondo per capire cosa c’è lì sotto” ha spiegato Facciolla. Nel dettaglio la modifica presenta “un’evidenza di scavo per una profondità non superiore ai tre metri. Non vogliamo che si crei allarme, ma diamo la giusta informazione rispetto ad un controllo capillare che abbiamo avviato” ha aggiunto.

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