Cgil e Uil non ci stanno. E dopo la presentazione del piano operativo sulla sanità da parte del governatore Frattura rilevano “l’assoluta assenza di una vera riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Da oltre un anno abbiamo  presentato le nostre proposte di riordino del sistema che può tenere insieme sia l’obiettivo economico che quello della garanzia del diritto alla salute nonché soddisfacimento dei bisogni reali in termini di cure e assistenza dei cittadini molisani, con la salvaguardia dei LEA e soprattutto della piena e buona occupazione, prevedendo il superamento del precariato storico che ad oggi ancora continua a caratterizzare questa regione senza una vera idea progettuale in termini di investimenti, di efficienza, efficacia ed economicità. Il rischio vero è che il debito nel tempo non sarà azzerato ma si riprodurrà in maniera esponenziale. La più attesa delle riforme si è rivelata un vero e proprio bluff. Infatti il principio ispiratore è stato la semplice continuazione dei tagli lineari piuttosto che la garanzia e la salvaguardia del diritto costituzionale della tutela della salute. Allora viene da sé che una simile sommatoria di tagli non sarà altro che l’ennesimo taglio ai diritti fondamentali costituzionali. Se fino ad oggi il sistema non ha soddisfatto i bisogni di salute, come potrà garantirli meglio dopo questa operazione di tagli?”.

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