La legge di Stabilità andrà presto in pensione. Al suo posto un bilancio più snello, più trasparente e accessibile a tutti. Senza le cosiddette clausole di salvaguardia (ossia gli aumenti automatici delle imposte che scattano se non si raggiunge il gettito previsto) e con nuovi meccanismi di controllo della spesa.

La bozza del disegno di legge, in sintonia con le norme europee, attualmente al vaglio del Parlamento sono state approfondite nel convegno organizzato all’Università del Molise dal Centro di ricerca interdisciplinare presieduto dall’onorevole del Pd Francesco Boccia.

“Facciamo partire un dibattito molto serio, anche al di fuori del Parlamento, su quale sarà il bilancio più utile anche per gli italiani e che sarà completamente diverso rispetto a quelli di venti o trent’anni fa”, le dichiarazioni rilasciate ai microfoni dei giornalisti. Il Governo Renzi ci sta lavorando. “Il Pd – ha spiegato il presidente della commissione bilancio – lavorerà alacremente nei prossimi mesi, da qui alla fine dell’estate, alla costruzione di un nuovo bilancio dello Stato che dia agli italiani maggiori certezze rispetto alle regole che hanno disciplinato il funzionamento delle amministrazioni pubbliche in questi anni”.

L’assenza delle clausole di salvaguardia è una delle novità principali della riforma. “Personalmente sono contrario alle clausole di salvaguardia – ha puntualizzato il parlamentare – perché penso che siano la camicia di forza dei bilanci pubblici e che ad un certo punto alterano pure la volontà del legislatore: se si decide di finanziare gli ammortizzatori sociali e poi non ci sono le risorse, questo diventa un problema. Non vorrei che l’Italia si trovi sempre nella condizione di aumentare le imposte nel caso in cui le risorse non ci sono”.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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