La tassa di soggiorno, facoltativa e di carattere locale, viene applicata dalle strutture ricettive ed è a carico dei vacanzieri.

Per entrare in vigore è però necessario un regolamento comunale: può andare da un minimo di 10 centesimi a un massimo di 5 euro a notte (fa eccezione Roma dove l’imposta può arrivare anche a 10 euro); mentre la tariffa per la tassa di sbarco sulle isole minori è di 1,50 euro a persona.

Secondo il Servizio Politiche Territoriali della Uil sono 650 i comuni che applicano l’imposta di soggiorno, tant’è che nel 2015 ha generato un gettito per le casse dei Comuni di oltre 431 milioni di euro.

“Sarebbe davvero interessante conoscere come opera questa tassazione nei comuni molisani e dove finisce. Ma c’è qualcuno, da noi, che monitora la situazione, che orienta le decisioni, che supporta i comuni o che è intervenuto sulla sua destinazione in Molise? – osserva Tecla Boccardo, segretario generale della Uil molisana – Magari anche questa sarebbe una funzione cui dovrebbe provvedere il consigliere delegato al turismo ed una pianificazione andrebbe fatta a livello regionale”.

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