Anche la Cgil molisana si muove contro il decreto legge 95 dello scorso 6 luglio in materia di spending review portato avanti dal governo Monti.

In una nota, Sergio Sorella – segretario regionale della Flc Cgil – ritiene come, con questo provvedimento, “non si qualifica la spesa pubblica ma si ripete la politica dei tagli lineari che hanno messo in ginocchio la struttura formativa del nostro Paese. La scuola, l’università e la ricerca ed i suoi lavoratori stanno pagando un prezzo salatissimo, che ha come conseguenza la manomissione del sistema formativo nazionale con ricadute evidenti a livello territoriale”.
“Le misure del decreto – prosegue Sorella – colpiscono i docenti inidonei all’insegnamento per motivi di salute e quelli che per effetto della riduzione degli orari scolastici sono andati in soprannumero. Il loro utilizzo avverrà in ambito provinciale in compiti impropri (ad esempio nei difficili ruoli amministrativi per i quali sono richieste competenze specifiche) con la cancellazione delle supplenze annuali del personale amministrativo e dei collaboratori scolastici e la riduzione di molte supplenze nell’ambito della docenza”.
“In Molise – aggiunge il sindacalista – accanto alla riduzione di 79 posti di lavoro per il prossimo anno scolastico si aggiungeranno la perdita di un incarico  per  molti precari per effetto dell’utilizzazione del personale inidoneo o in soprannumero. Infatti, i docenti inidonei sono 12, quelli  in esubero sono 38 nella scuola primaria, 25 nella secondaria di primo grado e 48 nella secondaria di secondo grado. Si tratta di 123 insegnanti che saranno ricollocati in maniera arbitraria con la conseguente riduzione di incarichi annuali per i precari. È un intervento brutale fatto da chi non conosce la macchina scolastica e quindi ne inceppa irresponsabilmente il funzionamento”.
“La scuola – afferma ancora Sorella – viene presa di mira. Le vengono sottratti 360 milioni di euro e 15.000 posti di lavoro solo per fare cassa. La spending review del sistema di istruzione non interviene sugli sprechi e sui costi di funzionamento”.
Di qui l’invito a prender parte alla manifestazione del 19 luglio a Roma davanti a palazzo Vidoni per “rivendicare una revisione radicale della manovra e l’immediata attuazione dell’intesa sul lavoro pubblico”.
Un autobus partirà proprio dal Molise.

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