Stop alla revoca delle immatricolazioni da parte della Motorizzazione civile. A disporre la sospensiva degli atti, fissando l’udienza di merito al 25 marzo 2020, il Tar del Lazio con l’ordinanza dello scorso 5 giugno. Il caso è quello balzato alle cronache nei giorni scorsi. La Motorizzazione imputava agli acquirenti delle autovetture la responsabilità per l’omesso versamento dell’Iva, obbligandoli alla restituzione di targhe e libretti, con il conseguente blocco della circolazione. Responsabilità che i singoli acquirenti hanno contestato.
Soddisfatto l’avvocato Salvatore Di Pardo, legale di uno dei ricorrenti: «Si tratta della prima pronuncia del genere ed ha un’enorme rilevanza atteso l’elevatissimo numero dei proprietari di autovetture coinvolti nelle diverse province d’Italia».
Il giudice amministrativo ha sospeso quindi i provvedimenti di revoca dell’immatricolazione «essendo le deduzioni svolte da parte del ricorrente allo stato idonee ad inficiare le determinazioni assunte dall’Ufficio Motorizzazione civile di Campobasso, quantomeno sotto il profilo del difetto di istruttoria e motivazione, non emergendo dalla documentazione agli atti di causa l’esistenza di una frode ritualmente accertata e contestata al ricorrente dell’Agenzia delle entrate». Tradotto in parole povere, il giudice ha ritenuto non provata «la responsabilità dei cittadini acquirenti che in buona fede hanno comprato le autovetture». Su di loro, inoltre, «agli atti del processo non vi è un accertamento dell’Agenzia delle entrate» così come «non vi è alcuna documentazione che accerti il loro coinvolgimento in un’eventuale frode fiscale».
Ora, stando ad dispositivo, Agenzia delle entrate e Ufficio della motorizzazione dovranno far pervenire, entro 60 giorni, «dettagliate relazioni amministrative che spieghi i fatti in causa».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.