I dati sono ancora ufficiosi, eppure qualche primo numero sulle immissioni in ruolo 2019 c’è: «il Ministro ha comunicato che è stata richiesta l’autorizzazione per 58mila 627 nuove assunzioni in ruolo, di cui 14.552 sul sostegno» spiega il segretario della Flc Cgil Pino La Fratta. Manca ancora il decreto di ripartizione dei contingenti per regione/provincia di insegnamento che dovrebbe arrivare a fine mese, ma nel frattempo dopo un primo incontro informativo al Miur, la Federazione dei lavoratori della Conoscenza della Cgil prova a fare qualche previsione. In Molise «facendo riferimento ai posti liberi dopo la mobilità, potrebbero esserci fino a 249 immissioni in ruolo, di cui 24 sul sostegno» spiega ancora il segretario di categoria.
Entrando nel dettaglio, si prospetterebbero 179 immissioni per la provincia di Campobasso e 70 in quella di Isernia. E se le previsioni della Cgil fossero rispettate nella provincia del capoluogo di regione ci sarebbero 3 posti per la scuola d’infanzia, 5 per la primaria, 48 per quelle di primo grado e 109 per le superiori. Di questi 14 sono sul sostegno. In provincia di Isernia, invece, dovrebbero essere disponibili 6 posti per l’infanzia, 9 per la primaria, 23 per le scuole medie e 22 per quelle di secondo grado con 10 posti destinati al sostegno.
Assunzioni che per La Fratta non sono bastevoli a dare «efficienza, serenità, stabilità e continuità didattica nelle scuole». Per questo il sindacato ha voluto denunciare «ancora una volta le politiche deficitarie in materia di reclutamento, spesso basate su spot elettorali ai quali manca la sostanza di una pianificazione a breve ed a medio termine». Occorrerebbe, infatti, «trasformare in organico di diritto i circa 15mila posti che ormai di anno in anno vengono concessi in organico di fatto». Il tutto – spiega ancora La Fratta – senza contare che in Italia «ci sono circa 56mila posti di sostegno ‘in deroga’ – oltre 200 in Molise – che occorrerebbe stabilizzare al fine di renderli disponibili per i trasferimenti e per gli incarichi a tempo indeterminato». Segretario regionale di categoria che ricorda che «la stabilizzazione degli organici porterebbe anche a risolvere il problema dei tanti docenti molisani, i cosiddetti ‘esiliati’, ovvero trasferiti altrove in seguito agli errori dell’algoritmo ed alle modalità di reclutamento assurde previste dalla buona scuola».
Suggerimenti o auspici per evitare che si ripeta quanto accaduto lo scorso anno scolastico: «oltre 100 posti disponibili per le scuole secondarie di primo e secondo grado non sono stati attribuiti per assenza di graduatorie». Un rischio che per La Fratta c’è «viste le lungaggini per l’espletamento delle procedure concorsuali e i colpevoli ritardi nel far partire la fase transitoria già definita 20 giorni fa con l’Intesa dell’11 giugno» per cui «molti di questi posti non potranno essere assegnati e continueranno a essere coperti da supplenti».
Stessa cosa per il personale Ata. Per La Fratta bisognerebbe recuperare «i tagli degli ultimi anni rivedendo i parametri di determinazione dell’organico, in quanto quelli attuali non sono più in grado di rispondere ai bisogni del servizio scolastico».
E mentre si attendono i numeri ufficiali, per la Flc Cgil «le azioni messe in campo sembrano insufficienti per poter dare una risposta concreta ai bisogni delle scuole, che dovranno affrontare ad inizio anno con i soliti problemi».

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