È Goffredo Zaccardi il capo di gabinetto del nuovo ministro della Salute.
A nominarlo, con uno dei suoi primi provvedimenti, Roberto Speranza.
Nato a Castelfiorentino nel 1943, consigliere di Stato, ha già ricoperto il ruolo di capo di gabinetto al ministero dell’Ambiente (1996 – 2001) e del Mise (dal 2006 al 2008 con Bersani e dal 2013 al 2014 con il ministro Zanonato).
In Molise il suo nome è noto perché dal 2010 è stato presidente del Tar Molise. E lo era anche all’epoca del ricorso di Paolo Frattura per l’annullamento delle regionali 2011 vinte da Michele Iorio. Fu proprio Zaccardi, il 17 maggio 2012, a leggere il dispositivo che cancellava il risultato della tornata elettorale di qualche mese prima. Il verdetto di annullamento fu confermato a fine ottobre di quell’anno dal Consiglio di Stato. Alle urne si tornò a febbraio 2013, quando vinse il centrosinistra guidato da Frattura. A maggio – non senza polemiche del centrodestra molisano – fu chiamato da Zanonato, ministro dem, al Mise.
Intanto, arriva la richiesta del deputato pentastellato Francesco Sapia al neo ministro Speranza e al suo capo politico Di Maio. E apre un fronte fin qui sottotraccia nel Movimento, nell’esperienza gialloverde infatti paladino della revisione del sistema dei commissariamenti era stato il sottosegretario leghista Coletto, mentre i 5s con la ministra Grillo in testa hanno di fatto inasprito controlli e poteri eccezionali nei confronti delle Regioni ‘canaglia’ (vedi il decreto Calabria e il commissariamento ‘esterno’ del Molise), fin qui con scarsi o addirittura controproducenti risultati.
«Occorre rivedere al più presto le norme sul commissariamento delle regioni in piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale», dice invece adesso Sapia, componente della Commissione Sanità di Montecitorio. E spiega: «Nel programma del nuovo governo è previsto il rilancio del Sud, che deve partire dalla riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio. Tutte le regioni meridionali, ad eccezione della Basilicata, sono da tempo sottoposte a piano di rientro dal disavanzo sanitario. Molise, Campania e Calabria restano a riguardo commissariate e con gravi, crescenti criticità». Urgente, dunque, per il parlamentare calabrese «un confronto politico maturo su come modificare, già nell’ambito della prossima legge di bilancio, l’istituto del commissariamento delle regioni obbligate al piano di rientro. Infatti il Fondo sanitario è ancora ripartito sulla base di criteri che, a dispetto della Costituzione e dell’unità del Paese, avvantaggiano le regioni del Nord e le loro strutture sanitarie. Questi criteri prescindono del tutto dai dati epidemiologici e dai corrispondenti fabbisogni di cure nelle singole aree dell’Italia. Di fatto i disavanzi sanitari dipendono in primo luogo dai minori trasferimenti ricevuti dalle regioni del Mezzogiorno, cui mancano i soldi per la gestione ordinaria». Modificare i criteri di riparto delle risorse statali per ridurre le disuguaglianze fra la sanità del Sud e quella del Nord. Questo l’obiettivo, su cui Sapia coinvolgerà Speranza e Di Maio. r.i.

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