Al timone un giovane perché il messaggio che l’Acem lancia per il 2020 è, nonostante tutto, di speranza.
Danilo Martino, il presidente dell’associazione, ha tenuto ieri la conferenza stampa di fine anno insieme al direttore Gino Di Renzo e ad Angelo Santoro – in passato a capo dell’Acem e poi nell’esecutivo del sodalizio nazionale Aniem – e tutti e tre hanno voluto spezzare una lancia a favore di una prospettiva possibile.
Resta difficile il quadro delle costruzioni, naturalmente: in pochi anni i posti di lavoro nel comparto si sono dimezzati (da circa 10mila a 5mila) e il numero di imprese attive è passato da 1.713 a 1.160. Una crisi che si allunga, sul territorio, anche a livello locale – afferma Santoro – «si è pensato all’innovazione o ad altri settori». Per questo, sintetizza, «ora c’è l’urgenza di condividere un percorso con le istituzioni». Ma con uno spirito ottimistico: «Il messaggio per il 2020 è crederci e non mollare, ci auguriamo che sia un anno con segnali positivi».
L’urgenza di condivisione con le istituzioni nasce dal fatto che, mentre nella prima parte dell’anno l’Acem si è sentita presa in considerazione dagli enti territoriali, a partire dalla Regione (incontri col presidente e l’assessore si sono tenuti anche nella sede dell’associazione), ultimamente – ha spiegato Di Renzo – «abbiamo difficoltà, proprio ora che ci sarebbe più bisogno di confronto».
Questo, comunque, non ha fiaccato le intenzioni e la verve dell’Acem. Unica associazione di categoria ad avvertire pubblicamente sul pericolo che i fondi del Cis Molise (in totale 220 milioni di euro) finiscano fuori regione perché le imprese locali – per dimensioni e capacità finanziarie – resterebbero a secco in caso saranno banditi (come è fisiologico aspettarsi) mega appalti, l’Acem ha incontrato col presidente Martino l’ad di Invitalia, che è soggetto attuatore degli interventi, Domenico Arcuri. Non si è però fermata alla denuncia. È in cantiere, infatti, la costituzione di un raggruppamento temporaneo di imprese in grado di partecipare a gare per lavori di importo elevato. È stato deciso durante l’ultimo consiglio direttivo, si sceglierà in seguito la forma giuridica più idonea (associazione o consorzio) ma intanto ci sarà modo di candidarsi per realizzare gli interventi del Cis. «Siamo pronti a metterci insieme», sottolinea Di Renzo. Dal 7 gennaio le ditte interessate potranno contattare l’Acem per manifestare la propria disponibilità.
Instancabile, poi, anche nel 2019 il pressing dell’associazione, del direttore in primis, in ogni ufficio della Regione e dell’Agenzia post sisma per seguire lo stato dell’arte dei pagamenti. Per il 2020 uno degli obiettivi resta quello della riduzione del ritardo nel pagamento dei lavori eseguiti da parte delle pubbliche amministrazioni, aggiunge il presidente Martino, e anche da parte dei privati. «Chiediamo certezze sugli impegni finanziari – prosegue – e una programmazione di lavori massiccia». Anche lui evidenzia che non si riesce a comunicare facilmente con gli enti: «Alle istituzioni diciamo di avere fiducia nella nostra associazione».
Un serrato contraddittorio c’è stato con la Provincia di Campobasso. Nell’incontro col neo presidente Francesco Roberti, però, è arrivata una buona notizia: l’ente ha saldato i pagamenti dei lavori eseguiti fino al 12 dicembre.
Anche le questioni nazionali sono state affrontate con determinazione in questo anno. Tra le altre battaglie, quella contro il decreto fiscale. «Siamo contrari anche al testo di conversione. È un groviglio burocratico che sottrae risorse alle imprese», così Di Renzo. L’Acem, inoltre, si è rivolta all’Anac per chiedere la revisione delle regole che riguardano i lavori rientranti in un accordo quadro.
Infine, nell’incontro con gli organi di informazione, un pensiero per l’avvocato Edmondo D’Antonio, direttore e consulente dell’Acem fino al 2006, scomparso il 23 novembre scorso. E per Giovanni Bucci, presidente della Cassa edile del Molise, venuto a mancare qualche giorno fa.

r.i.

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