Con una particolare benedizione impartita ai campobassani e ai molisani in generale, si è posto il suggello, da parte del cardinale Gualtiero Bassetti, all’interessantissimo convegno, tenutosi presso la parrocchia di Sant’Antonio di Padova del capoluogo regionale sul tema “Mediterraneo, frontiera di Pace”, sul quale hanno tutti concordato, all’unisono, laici e religiosi, sulla necessità che l’importantissimo bacino debba rappresentare una porta dove tutti devono poter entrare, uscire e sostare, senza dover far ricorso a nessun’arma, se non a quella della quiete, di sua maestà la pace.
Un messaggio forte, chiaro, inequivocabile che sicuramente avrà una vasta eco, che è scaturito da un incontro che la professoressa Ylenia Fiorenza, direttrice della scuola di cultura e formazione socio-politica “Giuseppe Toniolo” dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, e il vescovo Bregantini, hanno ardentemente desiderato ed ottenuto, prima che la problematica venisse affrontata nelle già fissate “cinque giornate di Bari” nel prossimo mese di febbraio, dal 19 al 23, volute dalla Conferenza episcopale italiana, nel corso delle quali ci sarà la presenza di cardinali, vescovi e patriarchi delle chiese cattoliche che operano in tutti i Paesi del serbatoio mediterraneo e nei tre continenti interessati, Europa, Asia e Africa.
LE CINQUE GIORNATE DI BARI CON PAPA FRANCESCO
La manifestazione pugliese sarà impreziosita dalla partecipazione di Papa Francesco, nella giornata di domenica 23, che presiederà la celebrazione conclusiva dei lavori.
In una chiesa occupata in ogni ordine di posto, doverosamente addobbata e preparata per la circostanza dal parroco, padre Giancarlo Li Quadri Casini, che ha fatto gli onori di casa, e dal suo vice, Antonio D’Orsi, ottimamente coadiuvati dai collaboratori della intera comunità parrocchiale, si è assistito in religioso silenzio ad un appuntamento che per la sua valenza, per i suoi contenuti, per l’elevatissimo spessore dei relatori, rimarrà una pietra miliare nel panorama delle iniziative messe in campo nel Molise per il perseguimento della madre di tutte le condizioni umane utili ad una esistenza tranquilla delle popolazioni: la Pace, quella volutamente con la p maiuscola, proprio per sottolinearne l’alto valore e profilo.
Pace da inseguire in ogni più piccolo angolo del mondo, ma soprattutto laddove robusti interessi di ogni dì genere e natura, da quelli di sopravvivenza a quelli politici, da quelli commerciali a quelli religiosi, come quelli appunto che coinvolgono la vasca del Mediterraneo, la fanno da padrone, rappresentando pericolose minacce per il pianeta. Come, purtroppo, sta accadendo in questo inizio del nuovo anno in cui dannose scintille fanno temere un incendio di vaste proporzioni al quale sarà veramente e tristemente difficile porre rimedio.
CONVEGNO DI QUALITÀ
Un appuntamento, quello campobassano, che ha visto cimentarsi sulla prateria della pace, oltre agli ingegneri e costruttori, al servizio della chiesa, Bassetti e Bregantini (quest’ultimo anche nei panni di presentatore e regolatore del traffico verbale) e, nel finale, il vescovo di Isernia, Cibotti (segretario della Ceam, presente insieme al vescovo Palumbo di Trivento, assente per impedimento il vescovo di Termoli De Luca), il settore culturale, con i brillanti, convincenti e applauditi contributi di Ylenia Fiorenza e del magnifico rettore dell’Università del Molise, Luca Brunese (l’unico che non ha avuto bisogno dell’ausilio dello scritto per manifestare la sua profonda conoscenza dell’argomento, suggerendo ottimi percorsi per agguantare la pace), e la realtà politica locale con i significativi apporti del presidente della giunta regionale, Donato Toma (… l’obiettivo di questo evento è nobile e ambizioso, se si pensa quanto sia necessario risvegliare le coscienze di ognuno su temi fondamentali per il bene della umanità. La pace, per noi, per il pianeta, non deve essere solo una speranza, quanto una necessità… Il Mediterraneo è anche casa nostra, tutti possiamo e dobbiamo contribuire alla pace) e del sindaco di Campobasso, Roberto Gravina (… il Mediterraneo, prim’ancora che come frontiera di pace, va rivissuto come mare della convivenza. La situazione politica internazionale è animata da irragionevoli prospettive di scontro e ritroviamo radicati nelle coscienze degli Stati che si contrappongono gli uni agli altri, proclami più ch progetti. La società, invece, ha necessità di questi ultimi e di idee che sappiano immaginare una prospettiva futura lontana dalle armi e dal fuoco…).
Ovviamente la parte del leone è toccata all’illustre ospite, Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, allievo di Giorgio La Pira, che più volte ha richiamato nel corso della sua prolusione.
L’ACCENSIONE DELLA LAMPADA DELLA PACE
Dall’ex brillante sindaco di Firenze degli anni sessanta, l’eminente relatore ha tratto i suggerimenti e le indicazioni più calzanti per dare un tono altisonante all’iniziativa.
Iniziativa che prima di entrare nel merito della questione, ha visto, proprio in avvio, dinanzi alla chiesa, l’accensione della “lampada della pace” da parte dei due alti ministri di Dio che, insieme, hanno attraversato il luogo di culto per depositarla sull’altare ove rimarrà per infiammare le persone di buona volontà affinché preghino per la pace.
Particolarmente suggestiva, infine, prima del rompete le righe, e dopo la lettura di un messaggio del presidente della conferenza episcopale abruzzese e molisana, monsignor Forte, la testimonianza viva, resa telefonicamente, dal vescovo siriano di Aleppo, che ha fatto sapere che in quanto alla sicurezza non c’è da stare allegri da quelle parti né tantomeno per la situazione economica che precipita giorno dopo giorno. Abbiamo bisogno – ha concluso – del vostro supporto spirituale.
L’appello del vescovo siriano fa abbondantemente intendere come la via della concordia sia lunga e irta di ostacoli. Ma non bisogna disperare. L’uomo, se vuole, sa come conquistare ogni vetta. Da Campobasso è stato lanciato un “missile” che certamente avrà i suoi effetti benefici per tutti gli operatori di pace. A Bari, fra non molto, il compito della Chiesa cristiana di srotolare una matassa molto spessa per avvolgere gli ingredienti indispensabili a rendere liberi i pensieri e i movimenti dell’essere umano su un tappeto inzuppato di pace.
Michele D’Alessandro

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