Fino all’otto marzo l’Italia sarà divisa in tre: zona rossa, zona gialla e resto del Paese. Per ognuna di esse il decreto firmato ieri dal presidente del Consiglio dei ministri prevede restrizioni. Resta praticamente isolata la prima che comprende (in Lombardia i comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini; in Veneto il comune di Vò). Ci sono poi le misure che riguardano la zona gialla (l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, le province di Pesaro e Urbino, Savona): sospesi gli eventi sportivi che però possono svolgersi a porte chiuse. Restano chiusi cinema, teatri e discoteche. Le chiese potranno accogliere i fedeli ma senza, ma si dovranno evitare gli assembramenti. Chiuse le scuole di ogni ordine e grado. I musei aperti ma i visitatori saranno contingentati. Sospesi i concorsi pubblici.
Su tutto il resto del territorio le misure di prevenzione saranno affisse in tutte le scuole. Soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani saranno messe a disposizione degli uffici statali e nei locali pubblici, i mezzi di trasporto dovranno essere sanificati con interventi straordinari, mentre toccherà ai sindaci promuovere la diffusione delle informazioni nei locali commerciali.
Per i concorsi dovranno essere adottate misure che evitino il contatto ravvicinato tra i candidati. Chi è tornato dalla Cina a partire dal 14 febbraio o dalla zona rossa italiana deve fornire comunicazione alla propria Asl. Agevolate le forme di televoto. Bloccati fino al 15 marzo i viaggi d’istruzione.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.