Il Molise resta in fondo alla classifica delle regioni meno contagiate. Ed è l’unico aspetto rassicurante in una giornata scandita da una contabilità dei casi positivi sempre in aggiornamento. Salgono infatti a 24 i ricoverati con sintomi e a 7 i pazienti in terapia intensiva. 21 le persone in isolamento domiciliari per un totale di 52 positivi al Covid-19. In sette sono stati dimessi perché guariti, sette finora anche le vittime, mentre ad oggi sono 532 i tamponi eseguiti.
Il virus si diffonde ed è un mostro invisibile e subdolo, pronto a colpire i più deboli, ma ieri sembra aver concesso una flebile tregua anche in Molise. Il governatore rivendica la bontà dei provvedimenti adottati – il primo risale ormai ad un mese fa – per contenere la diffusione del Covid-19. «Siamo stati i primi in Italia a recepire ed applicare in maniera restrittiva le norme varate – spiega Donato Toma – per prevenire la diffusione del contagio da Coronavirus. Nei giorni scorsi abbiamo richiesto ed auspicato ulteriori provvedimenti. Il Governo ha appena disposto (ieri, ndr) il divieto di trasferimento delle persone fisiche da un comune all’altro».
«È una scelta dolorosa – evidenzia il presidente della Giunta – perché noi vorremmo proteggere qui tutti i nostri molisani che si trovano nel resto dell’Italia, ma purtroppo necessaria, per loro e per noi.
Rispettiamo le norme e coltiviamo la fiducia. Appena passerà tutto questo ci stringeremo nel più bell’abbraccio che la nostra comunità abbia mai avuto. Vi voglio bene, teniamo duro amici».
Da ieri dunque è in vigore il nuova ordinanza firmata da Speranza e Lamorgese (sostituita in serata dal nuovo Dpcm) ed è vietato a chiunque spostarsi con mezzi pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.
Una misura estrema che fa seguito alle diverse ordinanze emanate in Molise nell’ultimo mese. La prima, il 22 febbraio, come ripercorso dall’Ansa, ha disposto che «i soggetti provenienti da aree dell’Italia interessate da casi di Coronavirus o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni e giungano in Molise per motivi di lavoro, studio, familiari o per qualunque altra ragione, sono tenuti a comunicare la loro presenza sul territorio all’Autorità sanitaria locale, che provvederà a mettere in atto le adeguate misure di prevenzione della diffusione del virus». Un’altra ordinanza ha stabilito che «i soggetti provenienti dalle aree nelle quali risulta positiva almeno una persona o nelle quali vi è comunque un caso riconducibile al coronavirus, o i soggetti che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni, ove giungano in Molise per qualunque ragione, sono tenuti a comunicare la loro presenza sul territorio all’autorità sanitaria locale».
Successivamente un nuovo provvedimento: «Tutti gli individui che hanno soggiornato negli ultimi 14 giorni nelle zone rosse hanno l’obbligo, una volta giunti in Molise, di comunicare entro due ore tale circostanza al proprio medico di medicina generale e di osservare, salvo diversa disposizione, quarantena obbligatoria, mantenendo la stessa per 14 giorni, oltre a divieto di spostamenti e viaggi e rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza».
Le ultime tre ordinanze hanno individuato i Comuni di Riccia e Montenero di Bisaccia, in provincia di Campobasso e quelli Pozzilli e Venafro, in provincia di Isernia, come zone rosse.

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