Vietato spostarsi da un comune all’altro, Conte sospende le attività non necessarie

In Molise 136 ‘zone rosse’. In pratica corrispondono a ciascun comune della regione. Più che una stretta, una morsa quella decisa ieri pomeriggio a Roma per rallentare l’espandersi del Coronavirus: l’ordinanza dei ministri dell’Interno e della Salute vieta alle persone gli spostamenti dal comune in cui si trovano. Le trasferte sono autorizzate solo per «comprovate esigenze lavorative di assoluta urgenza» o per «motivi di salute». Un forte pressing per l’adozione di tale provvedimento l’hanno fatto i governatori del Sud per fermare il rientro di quanti vivono al nord per motivi di lavoro e studio. Per evitare fughe sono stati inaspriti anche i controlli, soprattutto alla stazione centrale di Milano.
Dopo aver bloccato gli spostamenti, ieri sera il premier Conte ha pubblicato il decreto che sospende anche le attività nelle fabbriche e nelle industrie ritenute non essenziali per l’esecutivo nazionale. Non cambierà nulla per supermercati, alimentari, farmacie, tabacchi, edicole, poste e banche che resteranno aperti. Il governo Conte con questo provvedimento vuole dare un’altra stretta e tenere più gente possibile a casa.
In Molise l’ultimo Dpcm autorizza oltre 21000 imprese ad operare. Di queste, 12000 circa esercitano nel settore agricolo. Delle restanti novemila, 900 sono attive nel settore alimentare. Le altre, e sono i numeri più rilevanti, continueranno ad operare per il trasporto, la riparazione di autoveicoli e i servizi assicurativi e bancari.
Naturalmente per vedere l’efficacia di queste ulteriori misure restrittive bisognerà aspettare almeno due settimane. Ma ieri, dopo giorni in cui il bollettino epidemiologico ha raccontato con la forza e la crudezza dei numeri l’emergenza sanitaria vissuta soprattutto in una parte del Paese, si è registrato un piccolo rallentamento: calano sia le vittime che i contagiati. Ieri si sono registrati 651 morti (sabato erano 793) che portano il totale a 5476, mentre i nuovi positivi al Covid-19 sono 3.957, una moltitudine ma comunque meno dei 4821 registrati il giorno prima e che portano il totale a 46.638

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