Oggi parte la fase 2, ma andare dal dentista o dall’aculista è ancora impossibile. In Molise infatti le attività sanitarie comprese quelle ambulatoriali, eccetto le prestazioni urgenti, restano sospese. Su richiesta dell’Asrem, lo ha stabilito il governatore Toma con un’ordinanza pubblicata sabato sera che però non registra la condivisione dell’Aiop Molise: «Il provvedimento viaggia in direzione opposta a quelli adottati dalle regioni limitrofe che già da tempo hanno “liberalizzato” le attività sanitarie. Ad esempio, nella vicina Campania tutto il settore pubblico e privato si è riorganizzato per effettuare attività assistenziali ed ambulatoriale nel rispetto delle norme di sicurezza (misurazione temperatura corporea, pre-triage, etc)».
L’Aiop evidenzia il danno che lo stop di due mesi ha già causato agli operatori privati costretti comunque a pagare gli stipendi al personale, a far fronte ai costi per la manutenzione di tutte le apparecchiature unitamente a quelli di gestione che non sono venuti meno nel periodo pandemico.
Incomprensibile, secondo l’Aiop, che tale provvedimento, suggerito dall’Asrem, arrivi proprio nel momento in cui la curva epidemica in Molise tutto sommato è stabile e, pertanto, non giustifica un tale blocco che poi è in controtendenza rispetto al Paese.
«Anche in Molise i cittadini hanno il diritto di curarsi! Non dimentichiamo che la popolazione molisana – scrive l’Aiop – ha un’alta percentuale di anziani con patologie croniche bisognevoli di assistenza ospedaliera. Così facendo a tutti questi cittadini viene negata l’assistenza in Molise».
Le aziende sanitarie private si erano già preparate per la ripartenza graduale richiamando in servizio il personale. L’ordinanza giunta sabato sera ha poi stravolto di nuovo i programmi.

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