Mancata erogazione degli assegni della cassa integrazione guadagni in deroga: 500 le istanze pervenute all’Inps Molise di cui 83 rigettate. La questione, come è evidente, riguarda migliaia di persone in attesa delle misure di sostegno al reddito fin dal mese scorso. E diventa oggetto di una richiesta ufficiale di chiarimenti. È il presidente del comitato regionale dell’Inps, Andrea Cutillo, ad avanzare una serie di ‘domande’ al direttore regionale dell’Istituto di previdenza sociale del Molise, Stefano Quaranta, rispetto alla tempistica di erogazione delle prestazioni del decreto “Cura Italia”, con particolare riguardo alla cig in deroga. Nella lettera, il presidente Cutillo rileva la discordanza dei dati «tra le domande realmente pervenute all’Istituto e le domande presentate all’Ente Regione Molise»: una richiesta di chiarimenti utile per comprendere come e dove intervenire per superare le criticità.
L’altra questione sulla quale Cutillo ritiene utile ottenere chiarimento è quella riferita al dato delle domande respinte (83 su 500, sempre al 6 maggio scorso). «Il momento di grave sofferenza economica e sociale – scrive il presidente del comitato regionale dell’Inps – che molti lavoratori stanno vivendo già da qualche mese e che si protrarrà ancora chissà per quanto tempo a causa della devastante pandemia in corso, richiede un’attenzione straordinaria delle parti sociali del territorio di cui il Comitato da me presieduto è espressione, rispetto a tali prestazioni che rappresentano in molti casi l’unico sostegno economico per le tante famiglie dei lavoratori coinvolti». Una situazione complicata che non riguarda solo il Molise visto che il tema è finito anche al centro della Conferenza delle Regioni, contenuto in un apposito ordine del giorno conseguente alle ‘spiacevoli’ dichiarazioni del presidente Tridico che ha ‘caricato’ sulle Regioni i ritardi nell’erogazione del sostegno economico. Nell’odg presentato ieri i presidenti non fanno sconti: i rallentamenti non sono certamente imputabili alle Regioni, che stanno lavorando a pieno organico per autorizzare le domande e trasmetterle all’Inps, bensì ad un meccanismo che si fonda su regole previste per situazioni ordinarie e che pertanto comporta tempi non conciliabili con una situazione di emergenza e straordinarietà quale è quella che stiamo vivendo, scrivono, chiedendo anche l’intervento del ministero del lavoro e delle politiche sociali. Una polemica, quella con il vertice dell’Inps, che per i presidenti potrebbe dare vita anche a «problemi di tenuta sociale». In Molise oltre 3mila le domande pervenute alla Regione che ha provveduto sia a potenziare la struttura che si occupa della verifica delle istanze che poi sono inoltrate all’Inps sia grazie all’utilizzo di 4 pin che consentono maggiore celerità nell’inoltro delle documentazioni.

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