Il conto totale sale di un’altra unità. E il nuovo caso di coronavirus diagnosticato ieri coglie di sorpresa il Molise. È il primo caso di Gambatesa, «stiamo indagando per ricostruire le circostanze», ha risposto il direttore dell’Asrem Florenzano alle domande sulla probabile origine del contagio.
Per essere stata sottoposta a tampone, essendo asintomatica e non trattandosi di un rientro da fuori regione, deve essere una persona legata a un cluster noto oppure sottoposta a uno screening più generalizzato (l’Asrem sta per esempio monitorando, fra le altre strutture, rsa e case di riposo).
Aumenta di due il numero dei guariti (ora sono 230): uno a Campobasso e uno a Cercemaggiore. In totale dall’inizio dell’emergenza sono stati eseguiti e processati 14.109 tamponi (218 quelli della giornata di ieri), 603 quelli di controllo per monitorare il percorso verso la guarigione. Situazione ancora invariata al Cardarelli: 3 i ricoveri in malattie infettive e 2 in terapia intensiva. Sono 179 i malati curati a casa. E 432 le visite domiciliari effettuate dalle Usca (più della metà, 232, da quella che ha sede a Bojano e competenza sul distretto di Campobasso). In sorveglianza restano, infine, 275 soggetti.
Sono ore decisive per la riapertura dei confini fra Regioni, a partire da lunedì 3 giugno. Fra oggi e domani il confronto dei presidenti col governo. Intanto ieri è arrivato alle Regioni il risultato del monitoraggio della settimana dal 18 al 25 maggio. «Il nostro rischio resta basso», anticipa tirando un sospiro di sollievo il governatore Toma. «Altra cosa importante, i cluster sono circoscritti», rileva Toma. Che si prepara, insieme ai colleghi, a riaprire i confini.
Intanto, sul fronte del rafforzamento dell’organico, si registrano novità per gli infermieri: in base all’accordo raggiunto ieri fra l’Asrem e i sindacati ne saranno stabilizzati altri 97 a partire dal prossimo 1 luglio.

r.i.

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