«Prima di tutto, di ogni ragionamento, noi accogliamo uomini. E lo faremo nel modo migliore». Donato Toma non ci gira intorno: la questione del trasferimento in Molise dei migranti, il cui arrivo in bus è previsto per questa mattina, ha sfaccettature che non possono essere taciute. L’accoglienza, perché sia davvero tale, ha bisogno di strutture adeguate e di personale in grado di adempiere al proprio compito nel modo migliore. E non è mero accessorio, in una situazione come quella attuale, un sistema sanitario capace di reggere l’impatto che l’arrivo di 171 persone (tante dovrebbero essere quelle trasferite ieri) di fatto provocherà, in un momento storico particolare come quello attuale. Sono queste le ragioni che hanno spinto il presidente della Regione a scrivere al premier Conte, al ministro Speranza, alla ministra Lamorgese: la richiesta di rivedere la decisione sulla destinazione, in ragione del numero importante di trasferimenti che coinvolge il piccolo, ma accogliente, Molise, è legata solo a queste due motivazioni evidenti. Del resto i numeri parlano da soli. E sono rilevanti e d’impatto su una piccola regione. Di questo si è ragionato l’altra sera, dopo il briefing in Prefettura, nel corso dell’unità di crisi convocata dal presidente Toma con urgenza per capire come e cosa fare, visti i tempi ristretti per organizzare l’accoglienza, l’ospitalità e l’assistenza sanitaria. Il rischio contagio, il timore che la situazione possa aggravarsi (alla luce di quanto accaduto con i due cluster d’importazione) hanno spinto il presidente a ragionare dell’opportunità di sottoporre tutti i migranti che saranno ospitati in Molise al tampone e alla quarantena fiduciaria. I famigerati 14 giorni utili alla certezza che non ci siano rischi di contagio.
Gli stessi che la famiglia venezuelana ospitata a Campobasso e dalla quale si è originato il cluster non ha osservato. Le Prefetture e la Protezione civile saranno in prima linea per la fase dell’arrivo e della prima accoglienza. Poi il trasferimento nelle strutture individuate e gli indispensabili accertamenti sanitari per scongiurare ogni possibile ipotesi di positività al Covid. La quarantena fiduciaria sarà il passo successivo. Nei prossimi giorni potrebbe arrivare un altro gruppo di cittadini tunisini sbarcati nelle scorse settimane a Lampedusa, una trentina di persone. Il numero dei 200 trasferimenti quindi sembra possibile, mentre dal Governo si attende un cenno alle istanze avanzate dal Molise.
red.pol.

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