Già aggiornata a fine luglio, perché il socio unico manifestò la volontà di approfondire alcuni passaggi del documento, l’assemblea della Gam per l’approvazione del bilancio anche ieri si è chiusa con un nulla di fatto.
L’ok della Regione non c’è. Anzi, il governatore Donato Toma ha chiesto un parere all’Avvocatura sulla delibera di giunta con cui nel 2015 il suo predecessore Frattura e gli assessori dell’epoca decisero che Palazzo Vitale avrebbe fatto fronte a eventuali soccombenze sopravvenute della Gam. Toma ha dei dubbi sulla validità di quella obbligazione: non ci si può impegnare in maniera indifferenziata, il ragionamento del presidente, sarebbe come dire ‘per sempre’.
Frattura invece non ne ebbe nel 2015: la decisione, a garanzia dei creditori, venne presa in sede di concordato ed è parte dell’omologa del Tribunale di Campobasso. In caso di soccombenza nei contenziosi in corso, il patrimonio della società a disposizione dei creditori non poteva essere intaccato.
Il fatto è che, come era prevedibile, Gam poi le cause in corso le ha perse (magari non tutte ma ad oggi le soccombenze ammontano a circa 900mila euro). Il percorso ipotizzato prevede l’attivazione del credito attraverso Finmolise.
Per questo motivo al momento l’approvazione del bilancio è bloccata. I numeri, d’altro canto, sono negativi. Per i mancati realizzi, in primis. Il mangimificio non ha trovato acquirenti all’asta e altri beni sono stati venduti a un prezzo inferiore a quello stimato.
Sarà il parere dell’Avvocatura a dirimere il braccio di ferro fra il socio pubblico e l’azienda. Intanto, la sensazione che la Gam sia al capolinea circola. Anche perché, quando anche sarà risolto l’intoppo sul bilancio – come l’assessore al Lavoro ha garantito ieri alle maestranze – ci sarà da affrontare lo scoglio più consistente per le sorti dei circa 300 dipendenti: la dimostrazione a Roma che c’è continuità aziendale e quindi possibilità di recupero occupazionale. Chi è il soggetto imprenditoriale che potrà garantire questo percorso e quindi mettere nelle condizioni l’amministratore della Gam di firmare una relazione in tal senso al ministero del Lavoro per chiedere un altro anno di cassa integrazione? Amadori per quanto riguarda il completamento delle assunzioni all’incubatoio e l’impegno, per ora manifestato al governatore ma non formalizzato in alcun tavolo, a sostenere l’ampliamento della filiera bassa?
L’assessore Michele Marone ieri ha incontrato di nuovo i sindacati e una delegazione di lavoratori, riportando quanto era emerso in un confronto col presidente Toma e assicurando che si sta lavorando sul fronte della continuità e delle politiche attive. Del problema sul bilancio avrebbe detto che c’è ma non è insormontabile.
Di certo c’è che entro il 3 ottobre la Gam deve decidere se rinnovare o meno per un altro anno il contratto di fitto con Solagrital (in vista di una richiesta di altri ammortizzatori). I lavoratori? Non sono convinti, anzi Giancarlo D’Ilio (rsu) esprime un po’ per tutti perplessità. Lunedì mattina, i dipendenti Gam saranno in presidio davanti al Consiglio regionale.
ritai

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