Epidemia in «rapido peggioramento e compatibile complessivamente con un scenario di tipo 3 con rapidità di progressione maggiore in alcune Regioni italiane: si riscontrano infatti valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni italiane». Lo evidenzia il report settimanale ministero della Salute- Iss.
Il carico di lavoro non è più sostenibile per i servizi sanitari territoriali che non riescono a tracciare in modo completo le catene di trasmissione. Nel periodo 1-14 ottobre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,50. In Molise è 1,45: lo stesso che in Campania.
Complessivamente sono 7.625 i focolai attivi, 1.286 nuovi, la maggior parte dei quali in ambito domiciliare (81,7%). In aumento quelli in ambito scolastico (il 3,5% del totale comunque).
Segnalati 23.018 casi non associati a catene di trasmissione note (contro 9.291 la settimana scorsa). Soltanto un caso su quattro è stato rilevato attraverso il tracciamento di contatti, mentre il 31,7% è stato rilevato attraverso la comparsa dei sintomi. Scende anche la percentuale dei casi rilevati attraverso screening (25,8% vs 31.1% la settimana precedente).
Iss e ministero dunque vanno in pressing: «Sono necessarie misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite, che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e che possano alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità».

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