Da cinque a 12, forse pure 13. Con il nuovo dpcm, di cui ci sono ancora solo anticipazioni ma attendibili e circostanziati, l’Italia si colora di arancione e il numero delle regioni in questa fascia è destinato quasi a triplicarsi. E il Molise, nella cartina pubblicata ieri da La Stampa è l’unica regione sospesa nelle proiezioni: gialla con tendenza all’arancione.
Cosa cambierà nella valutazione per decidere le fasce, premesso che le fasce restano essenzialmente tre? Cambia il peso di alcuni indicatori. Oggi in Parlamento, l’informativa del ministro Speranza.
Tramontato l’ingresso automatico in una zona di altro, e più deciso, colore con la sola incidenza di 250 casi ogni 100mila abitanti: scartata dai presidenti perché avrebbe avvantaggiato chi fa meno tamponi. Resta l’indice Rt. Se supera 1.25 zona rossa e quindi lockdown: Calabria e Lombardia sono in questa situazione. Con indice di trasmissibilità superiore a 1 (o inferiore ma profilo di rischio alto, ospedali sotto stress e difficoltà nel tracing), zona arancione. In questo caso, si arriva dalle cinque attuali a 12 regioni: Piemonte, Liguria, Trento, Bolzano, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia. E, aggiunge La Stampa, anche il Molise è ad alto rischio.
Il Corriere della Sera conferma: «Rischiano di andare in arancione Piemonte e Lazio, ma anche Liguria e Marche. Nell’ultimo monitoraggio erano a rischio alto, peraltro con un Rt sopra 1 pure Puglia, Molise, Umbria, Sardegna».
In arancione, vale la pena ricordarlo, bar e ristoranti chiusi tutto il giorno, negozi aperti e centri commerciali chiusi nei weekend. Oltre al coprifuoco dalle 22 alle 5, al divieto di spostamenti fra regioni e fra comuni della stessa regione (salvo quelli dai centri con meno di 5mila abitanti in un raggio di 30 chilometri).
Sarà decisivo il report Iss di questa settimana. Ieri è circolata anche l’ipotesi di abbassare le soglie di occupazione dei posti letto in ospedale (attualmente 30% in rianimazione e 40% in area medica). Ma di più si capirà già con l’informativa di Speranza: alle 15 nell’Aula del Senato. Dopo le sue comunicazioni, si passerà al voto delle risoluzioni. Mentre il ministro Boccia ha convocato per domani mattina una nuova riunione con Regioni, Anci e Upi per fare il punto sulle misure che andranno nel nuovo dpcm in vigore dal 16 gennaio. All’ordine del giorno dell’incontro, in programma alle 9.30, anche un’integrazione sul piano dei vaccini.

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