«C’è un rallentamento della crescita della curva epidemica in Italia e oggi vediamo i primi segnali di stabilizzazione». Così il presidente dell’Iss Brusaferro alla conferenza stampa sul monitoraggio della cabina di regia sull’emergenza Covid.
L’età media di chi contrae l’infezione è tra 40 e 50 anni, «un dato costante – ha aggiunto – ma si comincia a vedere un decremento nei casi, anche tra gli operatori sanitari per i quali rappresenta un evento positivo dovuto alla vaccinazione».
Cinque Regioni (Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) hanno un livello di rischio alto. Tredici hanno una classificazione di rischio moderato (di cui dieci ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane e gra queste il Molise) e tre hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia di Bolzano).
Diminuisce lievemente l’incidenza ma le misure non possono essere ridotte, secondo gli esperti di Iss e MinSalute. Il monitoraggio «anche alla luce del sostenuto aumento della prevalenza di alcune varianti virali», ribadisce la necessità «di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità».
Sono 13 le Regioni con un Rt puntuale maggiore di 1, fra queste il Molise il cui Rt puntuale sui sintomatici è 1.17 (l’intervallo inferiore è 0.88) in aumento rispetto alla scorsa settimana (era 0.89). in discesa i casi e i focolai. I servizi sanitari (area medica e critica) sono sempre in sovraccarico. La regione resta comunque in arancione. In base alle nuove ordinanze di Speranza, invece, da lunedì 29 marzo passano in area rossa le Regioni Calabria, Toscana e Val d’Aosta. Il Lazio invece passa in arancione alla scadenza della vigente ordinanza, da martedì quindi.

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