Niente zone gialle ad aprile, scuole aperte senza più deroghe alle Regioni e obbligo di vaccinazione per tutto il personale sanitario.
Sono questi i temi principali vagliati ieri dal Consiglio dei ministri nel decreto Covid le cui misure saranno valide dal 7 al 30 aprile.
Dunque l’Italia fino a maggio sarà colorata di arancione o rosso. Tuttavia è prevista la possibilità di un allentamento delle restrizioni, se contagi e avanzamento della campagna vaccinale lo consentiranno. Su questo punto è prevista una verifica delle misure, in base ai dati, intorno al 20 aprile. Fino al 30 aprile, inoltre, nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone, come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua, quando tutto il Paese sarà rosso. Le visite, con le stesse modalità, saranno invece consentite in zona arancione all’interno del comune di residenza.
Il nuovo decreto prevede inoltre il ritorno a scuola in presenza fino alla prima media anche in zona rossa, senza la possibilità di deroga per le Regioni. In zona arancione, la didattica in presenza viene estesa fino alla terza media, mentre per le superiori dovrà essere garantita una percentuale di lezioni in aula che va dal 50% al 75%.
Altra novità l’obbligo di vaccinazione per tutto il personale che lavora all’interno di strutture sanitarie, compresi i farmacisti, che si aggiunge all’istituzione dello scudo penale per chi somministra il vaccino. La vaccinazione sarà quindi un requisito essenziale per l’esercizio della professione. In caso di rifiuto, è prevista la possibilità di essere sospesi o demansionati, fino ad arrivare alla sospensione dello stipendio, valida non oltre il 31 dicembre 2021.
Via libera infine, seppur in modalità semplificata di svolgimento delle prove e con l’utilizzo di strumenti informatici, ai concorsi pubblici dal 3 maggio.

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