Dal 1 aprile la Regione Molise ha deciso di interrompere la sterilizzazione dei cani randagi, un servizio essenziale per evitare il peggioramento delle già drammatiche condizioni dei canili molisani. Un provvedimento che ha mandato su tutte le furie l’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali): “Mancano i medicinali necessari per le sterilizzazioni perché la Regione Molise non paga i fornitori e vi è un ingente debito da saldare”. Intanto, “al Dipartimento di prevenzione veterinaria di Campobasso gli operatori sono stati sospesi e la motivazione ufficiale dell’Asrem sarebbe la necessità di procedere al riordino del servizio. Ma che si tratti di riorganizzazione o di mancato impiego di fondi, poco importa”. Le ripercussioni le pagheranno direttamente i Comuni e i cittadini. Per questo, l’associazione attacca duramente gli amministratori regionali perché “non considerano che anche una breve interruzione del servizio comporterà un grosso danno economico per le amministrazioni comunali, responsabili della gestione economica dei cani randagi, con conseguente sottrazione di risorse alle casse comunali ed evidente danno ai cittadini”. Senza dimenticare l’emergenza sanitaria che lo stop alle sterilizzazioni dei cani randagi causerà in una regione come il Molise, che ha il più alto numero di cani randagi in proporzione al numero di abitanti. “Se poco o nulla è stato fatto fino ad ora per prevenire e gestire il fenomeno – accusa l’Oipa – è certo che l’interruzione delle sterilizzazioni, anche temporanea, non può far altro che incrementarlo, con evidenti gravi conseguenze sul piano sanitario: il territorio si ritroverà in poco tempo gremito da centinaia di nuovi cani ed a farne le spese sarà certamente la sicurezza e l’incolumità pubblica dei cittadini, con gravi ripercussioni anche sull’igiene del territorio”.

L’interruzione del servizio, inoltre, “vanificherà in breve tempo l’attività svolta per anni dalle associazione che si occupano della salvaguardia degli animali randagi”. E’ stata, dunque, l’ennesima goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Non bastava  – aggiunge l’Oipa – la già scarsa attenzione delle Istituzioni alla problematica del randagismo in Molise, non bastava la già grave indifferenza rispetto alle precarie e insalubri condizioni in cui versano i canili molisani, n on bastava la mancata attuazione delle normative volte a prevenire il randagismo”.

Ecco perché l’associazione chiede alla Regione di tornare sui suoi passi “per ragioni economiche e di sicurezza pubblica”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.