“Un atto di buon senso”. Così definiscono la loro petizione i commercianti che avevano indirzzato la raccolta firme al sindaco di Isernia, chiedendo di non sporrimiere il mercato di sabato mattina (giornata del X settembre, ricordo del bombardamento della città).
“Da un lato  – si legge in una nota – puntavamo a salvaguardare il lavoro di oltre centocinquanta attività commerciali tra posto fisso ed ambulanti, dall’altro invece volevamo permettere una maggiore partecipazione popolare alla cerimonia di commemorazione effettuandola nel primo pomeriggio, cosa avvenuta diverse volte in passato, agevolando chi in mattinata è variamente impegnato. Alla nostra proposta, che consideriamo ancora ragionevole, degna di attenzione e soprattutto rispettosa del nostro dolore, essendo noi cittadini di Isernia, figli, nipoti e parenti delle vittime del bombardamento e della seconda guerra mondiale, c’è stato risposto con insulti, accuse di insensibilità e strampalati paragoni storici. Tranne poi scoprire che le stesse persone che ci hanno accusato di tutto hanno programmato lo svolgimento della notte bianca a cavallo tra il 9 e il 10 Settembre, a poche ore dalla commemorazione. Ad una nostra richiesta di incontro col Sindaco non è stata data risposta. Non siamo degni di essere ascoltati o alle nostre motivazioni non ci sarebbero state risposte altrettanto ragionevoli? Siamo sopravvissuti a tante vicissitudini negative, dal terremoto del 1984 alle scelte scellerate di chiudere l’Università, le Poste, allo spostamento di uffici e servizi, all’abbandono di palazzi storici e al continuo spopolamento del nostro Centro Storico di cui tutti si riempiono la bocca, non sapendo affatto di cosa parlano. Sopravvivremo anche a questo. Prendiamo atto che il buon senso non abita a Palazzo San Francesco”.

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