Ad aprile scorso una scritta contro Zelensky e inneggiante alla propaganda filo Putin lungo la ex statale Istonia, nei pressi per lo svincolo di Castiglione Messer Marino. Appena qualche giorno prima una “Z”, simbolo dell’aggressione militare portata avanti dalle truppe russe contro l’Ucraina, fece la sua comparsa sulla provinciale tra Agnone e Capracotta.
Dopo qualche mese di silenzio, l’ignoto writer che agisce tra l’Alto Vastese e l’Alto Molise è tornato in azione e se l’è presa, vigliaccamente, contro il sindaco di Agnone.
«Saia mafioso», questa l’ingiuriosa scritta che ha imbrattato, nel corso della notte di giovedì, il muro a margine della carreggiata del tratto di provinciale che da Agnone conduce verso Guado Liscia. Un’accusa infamante, gratuita e vigliacca, perché coperta dall’anonimato, contro il primo cittadino di Agnone. I caratteri usati lasciano ipotizzare che si tratti della stessa mano che ha agito nei mesi scorsi.
La scritta è già stata rimossa, nella mattinata di ieri, e i Carabinieri della locale compagnia, al comando del maggiore Carlo Alberto Evangelista, hanno avviato le indagini finalizzate ad individuare il vigliacco imbrattatore.
Mentre la macchina investigativa va avanti, si registrano le reazioni della politica, con la solidarietà espressa pubblicamente dalla consigliera comunale di maggioranza del Comune di Agnone, Michela Cerbaso. «Penso al percorso personale e politico di Daniele Saia: una storia di dedizione ad Agnone e al Molise come poche», commenta l’esponente della sinistra giovanile che pochi giorni fa, proprio insieme al sindaco Saia, ha preso parte all’incontro a Villacanale con don Luigi Ciotti. In quell’occasione il fondatore di Libera e del Gruppo Abele, insieme al direttore della Caritas, don Alberto Conti, ha rilanciato i temi della legalità, del rispetto delle regole, della giustizia sociale e della lotta contro la mafia e contro gli atteggiamenti mafiosi più in generale.
«Penso all’impegno per il territorio, alla forza delle idee, alla cura per le persone – ancora la consigliera Cerbaso –. Penso al lavoro che lo vedo fare ogni giorno per onorare la grande fiducia che è riposta in lui, instancabilmente, senza sosta. E poi penso alla cosa più importante: il valore della legalità e del rispetto della Costituzione, il primo nella scala dei princìpi che ci muovono quotidianamente. Le critiche, le divergenze di vedute, il dibattito sono il bello della democrazia, ma questo gesto di bello non ha proprio niente».
Un gesto inqualificabile e spregevole, che colpisce il sindaco e l’intera maggioranza che lo sostiene, rispetto al quale la giovanissima consigliera Cerbaso chiede «che sia fatta chiarezza».
E gli uomini dell’Arma, coordinati dallo stesso maggiore Evangelista, sono già al lavoro per stringere il cerchio contro la vigliacca mano che pensa di farla franca. Ci sarebbero già degli indizi, perché pare che qualcuno abbia notato qualcosa, ma sull’indagine c’è il più stretto riserbo.
«Con la grande amarezza del momento – chiude intanto Cerbaso –, ma anche con la serenità di sempre perché qui mafia e mafiosità non sono e non saranno mai le benvenute. Neanche per scherzo».
Il diretto interessato, il sindaco Saia, non ha inteso commentare il vile gesto, ma dal suo entourage si apprende che il primo cittadino è rimasto molto turbato dal volgare attacco gratuito contro la sua persona e la sua attività di amministratore.

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