Riaprire le sale operatorie del Caracciolo per alleggerire il lavoro dei sanitari dell’ospedale Veneziale di Isernia. È quanto chiede ad Asrem il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Greco che in una nota riaccende i riflettori sulla struttura sanitaria di confine tra Molise e Abruzzo, molto spesso dimenticata dalla politica regionale. Greco fa il punto partendo dall’ultimo risultato ottenuto, ovvero l’aver scongiurato la chiusura del Pronto soccorso nelle ore notturne.
«Dopo numerose e insistenti richieste fatte ad Asrem, siamo riusciti a scongiurare la chiusura del Pronto soccorso dell’ospedale di Agnone nelle ore notturne. Il medico in servizio che assicura le prestazioni di notte, infatti, stava seriamente pensando di andare via visto l’incarico libero professionale reputato non più soddisfacente oltre ad essere molto oneroso per i cittadini. Fortunatamente, dopo la proposta di un contratto a tempo determinato a sei mesi e per 38 ore a settimana, ha deciso di restare. Una notizia importante perché alle 24 ore di Pronto soccorso, il chirurgo, potrà dedicare le restanti 14 ore per svolgere esami strumentali e attività ambulatoriale anche al fine di contribuire all’abbassamento delle liste di attesa registrate da anni in tutta la provincia».
In virtù di quanto accaduto, il portavoce del M5S rilancia l’offerta del presidio altomolisano. «Lo stesso professionista – riprende Greco – ha dato disponibilità ad eseguire interventi chirurgici in day surgery che, tra le altre cose, assicurerebbero ad Asrem introiti grazie ad una mobilità attiva venuta meno nel corso degli anni, complice il taglio dei servizi e la drammatica carenza di medici, che andati in pensione, non sono stati rimpiazzati. Per consentire l’attività in day surgery sarà indispensabile far funzionare le modernissime sale operatorie, ma soprattutto necessaria la presenza di un anestesista, considerato che l’unico in servizio, andrà in pensione tra non molto e oggi è già in ferie forzate. Di fatto la riapertura delle sale operatorie – aggiunge – potrebbe aprire interessanti scenari: il primo è ridare servizi efficienti al territorio, il secondo è riacquistare mobilità attiva, il terzo quello di rivitalizzare una struttura che in passato funzionava benissimo. Il tutto nell’ottica di alleggerire i carichi di lavoro all’ospedale Veneziale di Isernia, alle prese con interventi in emergenza e pertanto accumula liste di attesa molto lunghe sugli interventi chirurgici in day surgery. A questo punto – precisa il capogruppo del MoVimento – le condizioni ci sarebbero tutte, ma occorre che l’Asrem prenda coscienza e intervenga concretamente con l’invio di anestesisti all’ospedale Caracciolo i quali dovrebbero garantire almeno due – tre sedute operatorie settimanali. Asrem, inoltre, dovrebbe autorizzare i chirurghi presenti, insieme ad equipe specializzate, a svolgere il loro lavoro come tra l’altro previsto e mai attuato dall’ultimo Pos, ancora in vigore». Ma non è tutto, perché l’esponete dei grillini torna a parlare dei famigerati accordi di confine con l’Abruzzo e punta il dito verso il governatore Toma. «È di poche settimane fa la notizia che la Regione Abruzzo ha firmato un documento unitario, concordato con il nostro gruppo, il quale impegna la Regione Molise a riconoscere nero su bianco, il Caracciolo quale struttura di area particolarmente disagiata. È fuori discussione che in Abruzzo l’argomento è stato ampiamente recepito, purtroppo la stessa cosa non si può dire in Molise, dove ad una nostra istanza, identica a quella dei ‘cugini’, la maggioranza di centrodestra ha fatto ‘orecchie da mercante’ con Toma e i suoi consiglieri che hanno bocciato la nostra proposta approvandone una vuota di contenuti». Intanto arriva l’annuncio di aver incontrato il sub commissario alla Sanità molisana, Ida Grossi. «Con il collega Vittorio Nola abbiamo avuto modo di parlare con la Grossi che ha compreso a fondo l’impegno da parte dell’Abruzzo e questo non può che farci piacere. Al contempo – rimarca Greco – intendo ricordare a Toma che senza dialogo e soprattutto intese con la giunta regionale abruzzese, diventa assai complicato sottoscrivere accordi di confine che potrebbero aiutare a salvare l’ospedale di frontiera dell’alto Molise. Resto dell’avviso che la battaglia va trasferita sui tavoli romani dove la Conferenza delle Regioni potrebbe giocare un ruolo fondamentale. In questo caso, inutile ribadirlo, serve un patto viscerale con l’Abruzzo che continua a lanciare segnali inequivocabili nonostante la sordità e cecità politica dimostrata da Toma».
Non da ultimo la conferma del concorso che consentirà l’assunzione di due medici da assegnare all’ospedale agnonese. «Domani (9 marzo, ndr) – conclude – sono previste le prove del concorso per l’assunzione di due medici al Caracciolo. Un fatto che dà ragione al grande impegno svolto nei mesi scorsi dal M5S il quale proseguirà senza sosta l’azione messa in campo a salvaguardia della sanità pubblica sull’intero territorio molisano».

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