Una semplice festa pensata per instillare nelle nuove generazioni la dovuta sensibilità ambientale, diventa l’occasione, presa al volo dal sindaco Paglione, per rilanciare la “madre di tutte le battaglie” in Alto Molise: la lotta allo spopolamento. E in fondo è questo il “mestiere” del politico o forse meglio dell’amministratore locale.
«Anche quest’anno abbiamo celebrato la Festa degli Alberi con i bambini e i ragazzi del nostro plesso scolastico. È stata una cerimonia semplice, con la messa a dimora di tre piantine che rappresentano per noi la speranza di un nuovo protagonismo per i nostri territori all’interno della transizione ecologica che stiamo vivendo».
Candido Paglione, sindaco di Capracotta, racconta così la giornata ecologica dedicata alla natura e agli alberi vissuta nei giorni scorsi nel centro montano dell’Alto Molise. Un evento che ha acquisito ancor più significato proprio perché collocato dopo le giornate di polemiche e scontri accesi, anche sulla stampa, che hanno accompagnato l’operazione taglio di un abete bianco da donare a papa Francesco. Verrebbe da fare questa considerazione: gli adulti abbattono gli alberi, anche secolari e monumentali, per qualche giorno di “ritorno” mediatico, mentre i bambini e i Carabinieri forestali li piantano. E di fatto questo accade.
«Una speranza anche per le nostre comunità – riprende Paglione –, costrette a misurarsi ogni giorno contro un nemico difficile da combattere: lo spopolamento. E un incoraggiamento a resistere e a continuare a impegnarci, tutti insieme, per invertire la tendenza in atto».
Puntare sul “giacimento” ambientale, rappresentato dai boschi e dalla natura dell’Alto Molise, dunque, per tentare di invertire lo spopolamento progressivo dell’entroterra montano. Questo suggeriscono le parole del sindaco Paglione, che infatti aggiunge: «Vogliamo poter guardare al futuro con una punta di ottimismo, perché abbiamo ancora una bella storia da raccontare, quella del nostro ambiente, dei boschi, dei paesaggi e della qualità della vita che da queste parti non ha concorrenti».
Qualità della vita, certo, che va però integrata con la fruizione dei servizi minimi, perché l’ambiente, da solo, non basta. Battaglie storiche che Paglione combatte caparbiamente in solitaria da decenni.
«Alle nuove generazioni – ha chiuso il sindaco del “tetto” dell’Alto Molise – affidiamo la cultura del rispetto dei luoghi e dell’amore verso l’ambiente. Grazie ai bambini e ai ragazzi, ai genitori, agli insegnanti, al nostro parroco e ai Carabinieri forestali della stazione di Capracotta».

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