Sono partiti subito due giorni fa da Colletorto in direzione Sardegna gli zii di Valentina Murgia che abitano in Molise, per star vicini alla loro sorella, che ha perso nella tragedia di Sant’Antioco il marito Gianmarco e la figlia. Proprio le parole di Nicolina Eremita sono state riprese dalla stampa sarda, nella convulsa mattinata di ieri, quella che ha seguito il ritrovamento dei corpi senza vita in mare della 34enne e del 64enne. Notizie confuse, anche quelle rimbalzate sulla stampa nazionale, che hanno urtato e non poco i familiari delle vittime. Ma alla fine dopo il recupero delle salme al largo della costa Teulada, al termine di quasi due giorni di ricerche, andate avanti dopo l’allarme lanciato sabato sera, dirimente per avere contezza della dinamica di questa tragedia marina, sarà il ritrovamento del motoscafo di cinque metri con cui si erano avventurati in acqua per fare delle immersioni. L’ispezione cadaverica ha escluso segni di violenza su di loro, ma un particolare potrebbe aver incanalato verso la giusta sequenza dei fatti. Valentina non aveva nulla ai piedi, al contrario del papà, che verosimilmente potrebbe aver subito un malore e per questo sarebbe finito in mare, con la ragazza a tuffarsi per salvarlo, l’imbarcazione poi, senza guida, sarebbe naufragata. Questo è stato proprio riferito ieri mattina, a margine del colloquio col medico legale. La famiglia Murgia è decisa ad andare fino in fondo e qualora non venissero disposti d’ufficio, sarebbe pronta a chiedere l’autopsia anche dopo la celebrazione dei funerali, fosse necessario riesumare i corpi. «Angela ha atteso la fine dei controlli medici e, quando è andata a parlare con i titolari dell’agenzia funebre, le è stato raccontato che Gianmarco avrebbe avuto un malore, cadendo in acqua, e che Valentina l’abbia subito soccorso – ha riferito la Eremita alla stampa locale – ma quella barca va trovata. Non si può parlare con certezza di incidente sino a quando non viene recuperata. E, una volta trovata, se dovessero emergere particolari che portano all’esclusione dell’incidente, a quel punto siamo pronti a chiedere la riesumazione delle salme e un’approfondita autopsia». Ora si attende la data dei funerali.

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