Detto, fatto. I genitori dei 22 alunni di Lupara che frequentano l’istituto omnicomprensivo di Casacalenda ieri mattina non hanno mandato i loro figli a scuola. Sono scesi in piazza, adulti e bambini, per protestare «contro – dicono – la privazione di due diritti fondamentali, quello allo studio e quello alla salute». Quest’anno, infatti, in piena emergenza Covid, non è stato predisposto il servizio di trasporto scolastico. I piccoli, dunque, sono costretti a utilizzare i bus di linea, mezzi promiscui su cui viaggiano lavoratori diretti a Termoli, operatori sanitari, creando di fatto un serio rischio di contagio sia per gli alunni che per i compagni e il personale del plesso scolastico. L’alternativa sarebbe accompagnare i piccoli in auto ogni giorno, all’entrata e all’uscita: una opzione difficilmente praticabile per i genitori che non riescono a conciliare gli impegni lavorativi. La richiesta è semplice quanto ‘dovuta’: uno scuolabus che accompagni gli scolari a Casacalenda. Una spesa che non riescono a sostenere i piccoli Comuni, i genitori si sono rivolti così alla Regione, alla Prefettura di Campobasso, all’Ufficio scolastico regionale, al Miur e anche al Dipartimento per gli Affari regionale della Presidenza del Consiglio per chiedere un intervento.
Alla battaglia di genitori ed alunni si è unita anche la sindaca di Casacalenda Sabrina Lallitto: «Mi sento di sostenere come madre e come sindaca la protesta di questi genitori.
Tutelare il diritto allo studio significa anche dare la possibilità di raggiungere i plessi scolastici che si desidera frequentare.
L’omnicomprensivo di Casacalenda garantisce un percorso di studi completo di altissimo livello, sia per le strutture che per i percorsi innovativi di studio. Dalla sezione primavera che accoglie i piccolissimi (con il sostegno della regione) ai licei, alla scuole tecniche e professionali, da sempre distintesi per la preparazione che garantiscono ai ragazzi.
Un complesso che coinvolge e muove ogni giorno una popolazione scolastica di circa 700 persone.
Riconoscere l’importanza delle scuole per una comunità, garantire i servizi ai genitori e ai bambini, significa prendersi cura del futuro.
E allora sosteniamo queste famiglie chiedendo il riconoscimento dei veri poli scolastici e la tutela degli stessi, facilitandone il raggiungimento e la frequentazione.
Sono sicura che la Regione Molise troverà le giuste soluzioni per aiutare le famiglie… La scuola e la mia Amministrazione sono pronti, da sempre, a collaborare in tutte le soluzioni che si prospetteranno».
Inoltre la consigliera regionale Aida Romagnuolo ha annunciato che presenterà una mozione urgente per chiedere uno scuolabus per il Comune di Lupara. «Nessuno deve essere lasciato solo e nessuno deve essere lasciato indietro. Gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado residenti nel Comune di Lupara, non avendo né la scuola in paese e né un proprio scuolabus, sono costretti con grandi sacrifici a frequentare l’Istituto Omincomprensivo Statale di Casacalenda. Per questo, sarò sempre a loro fianco. È quanto dichiarato da Aida Romagnuolo che ha da subito manifestato il suo totale interessere per risolvere questo serissimo problema. I servizi di trasporto attualmente garantiti nella zona – ha proseguito Romagnuolo – sono soltanto quelli pubblici affollati e frequentati da numerosi lavoratori peraltro in servizio presso fabbriche ed ospedali, che potrebbero mettere a repentaglio la salute degli alunni e quella dei loro compagni di classe, considerata l’emergenza Covid in atto. Risulta quindi inammissibile l’assenza di un idoneo trasporto scolastico e che tale situazione possa essere causa di violazioni dei diritti costituzionali quali il diritto alla salute e il diritto allo studio. Per queste motivazioni – ha concluso Romagnuolo – ho presentato immediatamente e con urgenza, una mia mozione in Consiglio Regionale con la quale ho chiesto l’impegno al presidente della Giunta regionale e all’assessore competente, ad attivarsi con la massima urgenza per garantire la dotazione di uno scuolabus al Comune di Lupara e, nell’immediato, per garantire una corsa, da parte del trasporto pubblico locale, riservata esclusivamente agli stessi studenti assicurando in tal modo il trasporto in sicurezza e nel rispetto delle norme di contenimento della pandemia da Covid19».
La protesta continuerà ad oltranza: «Tra il diritto alla studio – la provocazione dei genitori – noi oggi scegliamo quello alla salute, per tutelare i nostri figli e tutti i bambini della scuola».

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