Più che un evento, una certezza. Nonostante le tante difficoltà imposte prima dal Covid e poi dai rincari e dei costi delle materie prime, l’associazione ‘Il nostro quartiere San Giovanni’ non rinuncia ad offrire al pubblico – non solo del quartiere – spettacoli di qualità e momenti di aggregazioni e socialità. Ieri mattina è stata presentata la rassegna del Festival nazionale del teatro popolare e della tradizione che è arrivata alla 26esima edizione. Al parco De Filippo, accanto alla presidente dell’associazione Carmen Di Gioia e al direttore artistico Lino D’Ambrosio anche il sindaco di Campobasso Roberto Gravina e l’assessore alla Cultura Paola Felice. L’amministrazione infatti, come accade da alcuni anni, ha in parte finanziato la rassegna con un contributo di 5mila euro. Somma che ovviamente non copre i costi elevati dell’intero cartellone e del piano di emergenza, per cui quest’anno, oltre ai consueti abbonamenti, sarà necessario prenotare (25 euro per l’intera rassegna) il posto a sedere, 418 in tutto, con un contributo di appena quattro euro. Sette spettacoli da domani, 21 luglio, all’8 agosto, con compagnie molisane ma anche di fuori regione.
«Abbiamo avuto qualche difficoltà a mettere in piedi il cartellone – ha spiegato la presidente Di Gioia – perché molte compagnie si sono fermate a causa del Covid. Inoltre i costi di gestione sono triplicati ed il piano di emergenza previsto dalla legge è molto stringente. Tutto questo però non ci ha fermati perché la voglia di offrire alla gente un momento di spensieratezza era tanta. Il calore delle persone ci ripaga di tutti gli sforzi».
«Questo festival – ha detto il sindaco Gravina – è ormai entrato di diritto nella tradizione di Campobasso grazie al lavoro meritorio dell’associazione di quartiere che ha saputo rivitalizzare una location che si presta benissimo al teatro».
Sulla stesa linea l’assessore Felice che ha evidenziato come quella del quartiere San Giovanni sia «un’associazione da prendere come esempio per le tante iniziative che propone anche al di là della kermesse teatrale». Il parco De Filippo, dove l’anno scorso l’amministrazione comunale ha installato nuovi giochi, è infatti un punto di riferimento per anziani ma soprattutto bambini e giovani grazie ai campus e alle altre attività promosse. Quest’anno inoltre, all’interno del parco, il wifi è gratuito.
«È giunto il momento d’incontrarci di nuovo e sederci fianco a fianco – il commento del direttore artistico D’Ambrosio – sulle nostre sedie tornate ad essere occupate da cuori appassionati davanti al nostro sipario rosso, pronto ad aprirsi completamente per il tempo di uno spettacolo, sulla nostra collettività sì molto provata, ma pur sempre cosciente, combattiva e vigile.Il Festival Nazionale del Teatro Popolare e della Tradizione opportunità di pensieri, di visioni e immaginari per rilassarsi un po’ crescere in consapevolezza, dimostrando, nonostante le avversità, la dignità e le infinite possibilità dell’Uomo. Un Festival in contatto con la nostra realtà, in ascolto dei cambiamenti delle nostre società, le cui missioni primarie saranno provare a raccontare sempre il Teatro e la sua attività sociale e formativa. Un Festival fabbrica di gesti e di parole, dove ci racconteremo le nostre esistenze, i nostri eccessi, i nostri sogni, i nostri vissuti. Un Festival difensore dei diritti umani, leader di slanci poetici, paladino della resistenza, produttore di diversità, inventore di opportunità, con semplicità, senza alcuna presunzione teorica o ammaestramento celato. Un Festival resistente e impermeabile al regno del cinismo, del catastrofismo cronico, per tracciare le linee, per pensare un futuro migliore, spostando la traiettoria dello sguardo. Dopo due anni di silenzi dettati dalla pandemia, una calamità che avrebbe dovuto restituirci se non altro, una consapevolezza differente su quanto ci stavamo perdendo in termini di relazione con l’altro, le devastazioni della guerra in Ucraina, le bombe sulla Storia e sui volti di quelli che potremmo essere noi, raccontano la barbarie e la sconfitta definitiva dell’umanità. Per questo il nostro teatro si adopera per un respiro diverso, un appuntamento rinnovato ogni volta al calar della sera, per ascoltare, scendere a patti con lo sguardo, scartare la visione oggettiva e, dietro le palpebre, lasciarsi andare ai riflessi che rispecchiano dentro i nostri cuori, rinnovando le nostre esperienze individuali».
Tutto pronto dunque per la rassegna che prende il via domani. Questi, nel dettaglio gli spettacoli: il 21 luglio ‘La dodda de Crestenella’ (Le Cunciarje di Campobasso), il 22 ‘Bamboccioni’ (Associazione teatrale Ipercaso di Montecorvino Rovella in provincia di Salerno), il 27 ‘La valigia sul letto’ (Terza classe di Campobasso), il 29 ‘Riso, patate e sushi’ (Teatrale amici nostri Aps di Castellana Grotte in provincia di Bari), il 4 agosto ‘I solde ne fanne a felicità… specialmende quande so’ poche’ (Sceme Sembe Nuje di Santa Croce di Magliano), il 5 ‘Gna nang squaje’ (Sipario Bisaccia di Montenero di Bisaccia), l’8 agosto ‘Tre preti per una besciamella’ (Compagnia dei teatranti di Bisceglie in provincia di Foggia).

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