Finiscono nel mirino dell’Acem i bandi del Comune di Campobasso. Porta la firma del presidente dell’Acem, Corrado Di Niro, la lettera che questa mattina è stata inviata al sindaco di Campobasso Antonio Battista e all’assessore ai Lavori pubblici Pietro Maio. All’indice le quattro gare pubblicate da Palazzo San Giorgio in questi giorni, dove non è stata presa in considerazione la richiesta che l’Associazione ha inoltrato a settembre: istituire un elenco di imprese da cui attingere per gli affidamenti mediante procedure negoziate e cottimi fiduciari al di sotto delle soglie consentite dalla normativa.
Nella lettera l’Acem ha sottolineato con rammarico come risulti caduta nel vuoto anche “l’esortazione a tenere in maggiore considerazione le imprese molisane in un momento di grave crisi del settore, facendo maggior ricorso alle procedure negoziate ed ai cottimi fiduciari, nei limiti di importo e nel rispetto della normativa di settore, visto che le quattro gare visionabili sul sito dell’Ente, tutte di piccoli importi, sono state indette mediante procedure aperte”.
Secondo l’Acem “adottando le procedure aperte per importi modici per i quali la normativa prevede iter più accelerati e ristretti, considerata anche la grave recessione del settore edile, aumenterà in maniera esponenziale la probabilità che detti lavori siano aggiudicati ad imprese di fuori Regione con ribassi enormi e ciò non appare più concepibile se solo si tiene conto che l’edilizia locale, settore trainante dell’economia, è ferma al palo da anni e che secondo i dati statistici gli indici di pertinenza si sono dimezzati nell’arco di un quinquennio”. “Non si ha il coraggio di far rimanere il lavoro sul territorio – denuncia il Presidente dell’Acem Corrado Di Niro – ma ciò non è più giustificabile perché è la normativa vigente che nel rispetto dei principi di rotazione, trasparenza e concorrenza consente di ricorrere agli strumenti più volte da noi richiesti, altrimenti si porta al fallimento ogni decantata politica di sviluppo del territorio”.

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