All’ingresso di Piazza Pepe c’è ancora il divieto. A qualche giorno dall’ordinanza con cui i giudici del Tar hanno ‘invitato’ l’amministrazione a trovare una soluzione per andare incontro alle “esigenze collegate all’esercizio dell’attività” della Farmacia di Toro, dal Comune non è arrivata alcuna decisione.
“Ci stiamo lavorando sopra – spiega l’assessore alla Polizia Municipale Salvatore Colagiovanni – ci riuniremo ancora mercoledì per fare il punto della situazione e trovare la quadra su un argomento spinoso sul quale già sono stati fatti molti errori. Chiaramente in attesa che il Tar entri nel merito, il prossimo febbraio, noi troveremo una soluzione, quella che, e ce lo auguriamo con tutto il cuore, possa accontentare le esigenze della maggioranza delle persone anche se, e la storia ce ne dà atto, è difficile riuscire a mettere tutti d’accordo”. Giovedì il Tribunale amministrativo regionale del Molise si è pronunciato sull’istanza presentata dalla farmacia di Toro facendo riferimento all’attività di carico e scarico dei medicinali, all’accesso, all’interno dell’attività, da parte di clienti con ridotta mobilità e rimarcando allo stesso tempo l’esigenza di trasportare senza troppi disagi i medicinali o prodotti pesanti dall’attività commerciale.
“E’ questo il punto centrale, consentire il ìnormale’ svolgimento dell’attività della Farmacia, ma l’ordinanza va letta con molta attenzione, perché non dobbiamo, come amministrazione, commettere errori. Ci tengo però a dire che quell’area, a prescindere dall’apertura o chiusura totale, va ripensata e riqualificata con un serio progetto. Con la chiusura di Fondaco della Farina e di Piazzetta Palombo si potrebbe ideare un progetto di più ampio respiro. Non credo però che si possa pensare alla riapertura completa della Piazza anche se lì c’è una farmacia.
Se dobbiamo riaprire completamente Piazza Pepe, allora riapriamo anche il Corso, pure là c’è una farmacia e pure la ci sono delle attività commerciali in difficoltà. Bisogna dunque rispettare il dettato dei giudici ma anche pensare ad una rivitalizzazione generale alla quale possiamo arrivare con il dialogo e il contributo di chi su quella Piazza ci lavora o ci vive”.

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