Ci sono zone, nella città capoluogo, dove della differenziata non c’è nemmeno l’ombra. Mentre in quelle in cui ci sono i cassonetti per separare carta, vetro e plastica, si raggiunge il 14% della raccolta. Numeri molto lontani dal 65% imposto dalla legge. E poi a Campobasso è impossibile differenziare i rifiuti organici (oltre il 30% del totale).

Che ci sia ancora tanto da fare l’ha ammesso in primis il sindaco Antonio Battista nell’intervista di fine anno rilasciata a Primo Piano Molise, ma ora un’altra bocciatura senza appello arriva dal Movimento 5 Stelle: “Campobasso continua a stagnare nei bassifondi della classifica nazionale dei risultati della raccolta differenziata dei rifiuti. Un primato davvero vergognoso che avrebbe dovuto spingere questa amministrazione ad affrontare il problema con la massima priorità, sin dai primi giorni dall’insediamento, nell’ormai lontano luglio 2014”. Dopo un anno e mezzo la raccolta è ancora all’anno zero. “La giunta Battista – il loro affondo – ha completamente ignorato la gestione dei rifiuti, passata in subordine rispetto a cose ben meno importanti”. Per i consiglieri, ci sono precisi motivi alla base del ritardo. Tutti di natura squisitamente politica: “La raccolta differenziata resta ostaggio di un assurdo braccio di ferro politico”, frutto di “complicati intrighi ed estenuanti macchinazioni tra tante, troppe segreterie di partito”.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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