Un commercio di droga, medicinali, telefoni ed altri beni in carcere tra alcuni detenuti ed i loro complici all’esterno della struttura penitenziaria, con la compiacenza anche di un guardia carceraria.

E’ quanto è emerso da un’inchiesta condotta dalla procura di Velletri in collaborazione con i carabinieri e il reparto della polizia penitenziaria del posto.

L’inchiesta, ha portato all’arresto di 14 persone. Una di queste è ristrette nel casa circondariale di Campobasso. Docarcere-campobassove questa mattina è stata eseguita una perquisizione e notificato il provvedimento restrittivo a carico dell’uomo che ora resterà nella cella del capoluogo molisano.

I carabinieri hanno spiegato i dettagli dell’operazione nell’ambito di una conferenza stampa presso il comando regione dell’Arma di Roma.
Pare che in alcuni casi la droga e  altri oggetti proibiti dal regolamento venivano lanciati con fionde oltre le mura del carcere laziale, per essere poi recuperati dai detenuti, altre volte venivano introdotti da personale interno corrotto come un agente e un’infermiera del carcere di Velletri.

Nel corso dell’attività investigativa, durata oltre un anno e condotta anche negli istituti di pena di Civitavecchia, Frosinone, Rebibbia, Regina Coeli, Viterbo e Spoleto, sarebbe stata sequestrata droga, cellulari, schede telefoniche e altri beni il cui possesso non è consentito dalla normativa penitenziaria.

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