L’amministrazione Battista ne voleva fare la ‘Casa delle culture’ e non aveva dato l’ok al piano di edificazione proposto da un’impresa. Il progetto dell’assessore all’Urbanistica Bibiana Chierchia non è mai stato avviato, mentre lo storico cinema-teatro di via Cardarelli resta un rudere nel cuore della città, osservato con rimpianto e delusione da tutti i cittadini che in quelle sale si sono emozionati grazie a un film o a un concerto.

Ne decideranno il destino i giudici del Tar Molise che fra due mesi si pronunceranno sul ricorso presentato dalla famiglia De Benedittis, titolare dell’immobile e difesa dallo studio legale Di Pardo, e dall’impresa che aveva acquisito il diritto di edificazione. La querelle coinvolge anche la Soprintendenza, che tempo fa aveva posto il vincolo a tutela dell’ex Ariston, e il Comune di Campobasso, che si è costituito parte nel processo con il suo avvocato Matteo Iacovelli. Il ‘casus belli’ si è innescato dopo il mancato rilascio da parte del Municipio dei permessi di demolizione e trasformazione della destinazione d’uso dell’immobile per via di una serie di profili urbanistici.

In attesa di conoscere l’esito della vicenda al Tar Molise, c’è la querelle tutta politica che coinvolge gli eletti di Palazzo San Giorgio. Il Movimento 5 Stelle lancia un nuovo affondo partendo proprio dai ricorsi discussi mercoledì scorso 6 luglio.

“La vicenda che riguarda l’Ariston – le osservazioni del consigliere Luca Praitano – sta vivendo in quest’ultimo periodo un momento delicato. La settimana scorsa, davanti ai giudici amministrativi, si è discusso il ricorso che dovrà dirimere il contenzioso tra più parti impegnate a tutelare i propri interessi. La sentenza sarà disponibile fra qualche tempo ed è molto attesa”.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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