Ci sono momenti, nella lenta quotidianità del carcere, in cui risuonano solo le note musicali. Brani dei cantanti neomelodici, soprattutto. Ma da quando la casa circondariale di via Cavour ospita anche detenuti stranieri è possibile ascoltare anche suoni provenienti da terre più lontane. Il ‘potere’ della musica come collante di socializzazione e come mezzo per favorire quello che i greci definivano ‘catarsi’ è il perno del progetto ‘Liberi di cantare’ nato dalla collaborazione tra l’associazione ‘Molise inCanto’ e gli istituti penitenziari di Campobasso e Larino, con il patrocinio della Provincia e pure del Comune di Campobasso. Per sei mesi i detenuti saranno impegnati in un corso di canto per creare un coro all’interno dei due carceri che potrebbe fare il suo ‘debutto’ a Natale, quando nelle due strutture si svolgerà il concerto finale. Una quarantina i reclusi per ora coinvolti, diciotto del capoluogo di regione e gli altri della cittadina frentana.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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